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Forse più di qualcuno aveva sottovalutato Walter Mazzarri e il suo Cagliari, specialmente dopo il pessimo girone di andata dei sardi, terminato al penultimo posto con solamente 10 punti all’attivo. Il tecnico livornese, tornato in panca dopo l’esonero subito a Torino nell’inverno 2020, sembrava non riuscire a trasmettere alla squadra il suo credo fatto di intensità e voglia di non mollare mai, soprattutto in una squadra non costruita a sua immagine e somiglianza. I cambiamenti arrivati durante il calciomercato invernale, quando Mazzarri ha potuto chiedere i rinforzi a lui più idonei, ma sembrati alla maggior parte degli addetti ai lavori troppo “leggeri” per un cambio di rotta, invece hanno dato ancora una volta ragione a Mazzarri che nelle prime 8 partite del girone di ritorno ha già conquistato 15 punti frutto di quattro vittorie, tre pareggi e solo una sconfitta, rimediata di misura all’Olimpico contro la Roma. Un ritmo da Europa con solo Napoli (18 punti) e la coppia Juventus e Verona (16 punti) a far meglio di un Cagliari che si è portato per la prima volta dopo tanto tempo fuori dalle ultime tre posizioni che significano retrocessione in serie cadetta. Staccato il Venezia di tre punti, alla portata di Joao Pedro e compagni ci sono ora Spezia, Sampdoria e Udinese, distanti ormai solo una sola lunghezza. Ora testa al prossimo impegno contro la Lazio, non sicuramente uno dei più semplici, ma fondamentale per non vanificare questo filotto di risultati positivi e collezionare per mister Mazzarri l’ennesima impresa di una carriera forse per il livello e la continuità espressa troppo avara di trofei.
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