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“I sacrifici che stiamo chiedendo ai grandi club ed i soldi risparmiati con il taglio degli stipendi ai giocatori, dovrebbero essere tradotti anche in forme di sostegno del calcio minore. Sono le piccole società quelle che rischiano di più e in questo momento nemmeno il mondo industriale può sostenerle, essendo esso stesso in difficoltà ”. Questo il pensiero di Massimo Moratti, intervenuto a Radio Anch’io – Sport su Radio Uno per parlare del tema della ripresa dei campionati dopo l’interruzione per via della pandemia di coronavirus ancora in corso: “Tornare a giocare istintivamente non è un tema che si accoglie con piacere. Sono polemiche comprensibili, anche da un punto di vista economico, ma un po’ stridono con il dramma che stiamo vivendo. Non so se costituiscano una distrazione o un peso maggiore”.
E sulla proposta di un allargamento a 22 squadre della prossima massima serie, l’ex presidente dell’Inter è chiaro: “Non si può ignorare lo sforzo della serie B, ma ne nascerebbe un campionato lunghissimo, che creerebbe problemi alle coppe. Forse è presto per prendere una decisione. E poi bisognerà valutare con estrema attenzione la salute dei giocatori. Non si può pensare di decidere ‘pronti, via’ ed il giorno dopo ripartire”.
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