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“Non voglio entrare in polemica con Lotito che è favorevole ma credo che sia una cosa che non stia né in cielo né in terra. Un campionato non riguarda solo due squadre ma tutte le squadre con le varie posizioni che hanno. Speriamo di vederlo questo finale di campionato”. Lo ha detto Claudio Marchisio ai microfoni di Sportmediaset, parlando delle varie ipotesi per concludere il campionato di Serie A 2019/2020, al momento fermo per emergenza coronavirus. L’ex centrocampista bianconero si è detto contrario a una sola partita per finire la stagione, quella che vedrebbe di fronte le attuali prime due classificate. “Credo che i calciatori della Juventus sarebbero i primi a non accettarlo, come credo qualsiasi sportivo dovrebbe fare – afferma Marchisio -. Se non si dovesse riprendere a giocare bisognerà trovare un modo per portare avanti questa situazione, anche per le squadre che in questo momento sarebbero qualificate per le coppe. Ma credo che lo scudetto, se non si dovesse ripartire, non dovrebbe essere assegnato. Sarebbe la cosa migliore”.
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“Da sportivo e da amante dello sport e del calcio sono favorevole a una ripartenza se tutti si prenderanno le proprie responsabilità, a partire dal governo fino alle società che dovranno garantire la sicurezza degli addetti ai lavori e dei calciatori stessi – continua l’ex bianconero –. Alcuni hanno paura ma è giusto che sia così, credo sia un fatto di responsabilita’. Abbiamo bisogno di una mossa veloce e rapida del governo e delle varie Federazioni”.
SUL TAGLIO DEGLI STIPENDI – “Sono favorevole, come lo sono stati tutti i miei ex compagni della Juve che sono stati i primi a farlo. Credo sia un atto dovuto anche nel rispetto di tutte le persone che lavorano nel sistema calcio e in tutti i settori annessi al calcio e agli altri sport. I calciatori hanno fatto quello che si doveva fare”.
SUL RITORNO DI POGBA – “Me lo auguro ma è un peccato dire che adesso sarebbe il momento giusto per tornare. L’anno scorso l’ho incontrato a un evento privato e gli ho tirato le orecchie dicendogli perché aveva scelto di andare a Manchester e che doveva restare in bianconero. Ora sono cambiate un po’ le cose, è cambiato il centrocampo della Juve ma mi auguro un suo ritorno perché farebbe bene a tutti e due. Conosce già l’ambiente e la Serie A, aumenterebbe la qualità di una squadra già formidabile”.
SUL FUTURO – “Non credo che la panchina sarà la mia strada ma ho smesso giovane e ho tempo per cambiare idea in futuro. Fare un percorso come Nedved sarebbe una bella prospettiva anche perché penso che avere in società persone che conoscono lo spogliatoio e la città e che possano fare da collante con la squadra sia molto importante”.
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