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“Dopo due mesi stiamo tutti perdendo un po’ la pazienza perché due mesi in casa non sono semplici. Però c’è la soddisfazione per la situazione che sta migliorando e questa è la cosa più importante. Speriamo che finisca presto e che a inizio maggio si riesca, non dico a tornare alla normalità, ma a migliorare un pochino”. Questo il pensiero di Marcello Lippi sul difficile momento che sta vivendo l’Italia, stretta nella morsa dell’emergenza coronavirus e in quarantena da ormai due mesi.
L’idea del tecnico campione del mondo per il campionato di Serie A è quello di riprendere il campionato quando ci sarà l’ok degli scienziati e di portarlo a termine per stabilire un vincitore e gli altri piazzamenti, mostrandosi contrario a qualsiasi altra idea: “Non sono mai stato favorevole con tutti quei discorsi che ho sentito in questi giorni, di fare playoff, di premiare la squadra che è prima in questo momento. Bisogna cercare di fare tutto il possibile per finire il campionato, ovviamente se dal punto di vista scientifico c’è il permesso per farlo. Bisogna fare dei sacrifici, come quello di giocare a porte chiuse, di giocare in agosto o in periodi nel quale abitualmente non si gioca. Nel caso in cui non ci fosse il permesso della scienza non mi dispiacerebbe riprendere questo campionato a settembre e poi fare due stagioni nell’anno solare: sarebbe un’incognita ma sarebbe uguale per tutti”. E sul proprio futuro da allenatore: “Non voglio più allenare un club e può darsi che non alleni più neanche una nazionale. Però se per caso in inverno sono fermo e la prospettiva di stare a casa un anno non dovesse piacermi e mi dovesse capitare una nazionale, magari più vicina della Cina, potrei prendere in considerazione l’occasione”.
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