Roberto Mancini, attuale ct della Nazionale Italiana, si è raccontato per il quotidiano “Il Giornale”. Tanti i temi trattati tra cui il suo passato da attaccante.
Il “Mancio” ha iniziato la sua carriera da professionista con il Bologna, ma in quest’intervista ha rivelato che sarebbe potuto andare al Milan. “Fu una storia strana. I club mandavano in giro i talent scout. Una società di Jesi organizzò un provino per i ragazzi della zona. Il Milan inviò Luciano Tessari, l’uomo di fiducia di Nils Liedholm. Mi apprezzò, e il Milan spedì una richiesta per farmi arrivare a Milanello. Però indirizzò al Real Jesi, che aveva organizzato il provino. E non all’Aurora, la mia società. Nessuno ci disse niente. Qualche settimana più tardi andai a Bologna. Fu una grande occasione mancata. Era una squadra di vertice. Ed io ho vissuto la carriera in club, Bologna, Sampdoria, Lazio, non di vertice. Ma se le cose devono accadere, accadono”
“A Genova ho avuto la fortuna di incontrare Paolo Mantovani: stare sotto di lui tanti anni è valso come vincere in club titolati. Solo chi lo ha conosciuto bene può dire quello che era”, ha concluso così l’allenatore della Nazionale.