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Il presidente del Coni Giovanni Malagò è intervenuto a margine del convegno “Osservatorio valore sport” organizzato da The European House Ambrosetti, parlando di quanto sta avvenendo in Lega calcio di Serie A con alcuni club che hanno votato per una Serie A a 18 squadre. “La lega di Serie A vuole rimanere a 20 squadre? Oggettivamente non mi sembra che ci sia niente da stupirsi, anche negli anni passati c’è stata una contrapposizione-dialogo tra alcuni, non sempre tutti i grandi club e quelli che hanno esigenze diverse. È chiaro che ci sono delle dinamiche statutarie che non possono che essere rispettate, però non mi stupisco che ci siano dei soggetti che abbiano provato a ragionare in un modo diverso, così come capisco perfettamente gli interessi anche della maggioranza dei club, è molto semplice“, le sue parole.
Malagò ha poi proseguito: “Adesso poi come se ne viene fuori, è tutta una partita all’interno del mondo del calcio, sia sotto il profilo di quelle che sono le logiche che rappresentano la federazione con le componenti e quelle che sono le dinamiche, anche legate ai eventuali diritti di veto o meno. Ognuno di noi ha delle problematiche di politica sportiva e sicuramente questo non lo invidio“. Sul rischio di un terremoto istituzionale nel calcio, il presidente del Coni ha sottolineato: “C’è un fronte che rimane decisamente compatto a mantenere uno schema di campionato e di regole, e c’è qualcuno che cerca di valorizzare più possibile l’importanza dei loro club. Sapete che io sono sempre stato totalmente un fautore che si dovesse rispettare e far privilegiare il diritto sportivo. Dopodiché è chiaro che questa è la solita partita dal mio modesto punto di vista, che non deve portare ad avere dei vincitori al quadrato e degli sconfitti al quadrato“.
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