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Trentacinque minuti giocati, quindici palloni giocati, quattro passaggi completati, un recupero, zero tiri, zero passaggi chiave, zero falli subiti. In sintesi, e in numeri, questa è stata la partita di Romelu Lukaku nel secondo tempo a Monza nel match della diciassettesima giornata di Serie A. Numeri impietosi, per un attaccante che contro le ‘piccole’ sa esaltarsi e lo ha dimostrato coi fatti: Lukaku è stato coinvolto in nove reti nelle sette partite giocate contro avversarie neopromosse nel corso delle sue ultime due stagioni di Serie A: sette gol e due assist per lui, incluso il sigillo – l’ultimo in campionato – allo stadio Via Del Mare contro il Lecce, lo scorso agosto. All’U-Power Stadium, però, il Lukaku che è sceso in campo sembrava somigliare molto più alla versione opaca già vista in Qatar. Sette presenze stagionali tra Serie A e Champions, solamente due gol. Troppo poco per chi in vista dell’estate deve giocarsi il riscatto. Una grana per l’Inter nel presente, ma anche per il Chelsea che continua ad avere sotto contratto un giocatore che è un lontano parente dall’attaccante capace di segnare 30 gol nella stagione dello Scudetto. Lukaku ha subìto un nuovo infortunio alla vigilia del match di Coppa Italia contro il Parma. Un’infiammazione al ginocchio sinistro che potrebbe costringerlo a saltare anche la partita contro il Verona. La Supercoppa per ora non è a rischio, ma Lautaro e Dzeko rischiano di sorpassarlo persino nelle gerarchie offensive.
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