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Luis Alberto, mai così leader: qualità, personalità e responsabilità per una Lazio che vuole risalire

Luis Alberto Lazio
Luis Alberto - Foto LiveMedia/Fabrizio Corradetti

Ha fatto il giro del mondo, sarà tema dei racconti ai nipotini per chissà quanti anni, ma soprattutto, sul presente, il clamoroso gol di Ivan Provedel all’Atletico Madrid può segnare la scossa definitiva della Lazio. L’annata non è iniziata bene per i biancocelesti, ma gli amanti dei precedenti ricorderanno che due delle migliori stagioni della squadra capitolina negli ultimi dieci anni sono partite proprio tra le difficoltà. Era dal 2014/15 con Stefano Pioli in panchina (anche in quel caso solo tre punti) che la Lazio non totalizzava così pochi punti nei primi quattro turni giocati. Nel 2019/20 invece non vinse due delle prime tre gare. In entrambe le stagioni, alla fine, la Lazio chiuse tra le prime quattro.

Maurizio Sarri spera di fare lo stesso, sapendo però che stavolta ci saranno gli impegni di Champions a complicare il percorso. Nelle due scorse stagioni, i biancocelesti hanno spesso e volentieri faticato dopo i turni europei e la quinta giornata di Serie A mette la Lazio di fronte al Monza. Difficile immaginare rivoluzioni di formazione, ma il turn over, quello sì, ci sarà. Tutti a disposizione, compreso Pellegrini, che ha svolto regolarmente la rifinitura con i compagni dopo lo spavento di martedì. A centrocampo è pronto Guendouzi, che nel finale contro l’Atletico ha contribuito ad alzare ritmo e pressione. In attacco non si esclude una chance per Pedro.

La Lazio però affida il suo gioco a quello che è ormai da diverso tempo il suo uomo più in forma. Luis Alberto infatti non è stato solo il leader tecnico contro l’Atletico Madrid. Ha spronato i compagni e nel secondo tempo ha guidato una pressione altissima che ha caricato squadra e ambiente. Ma soprattutto allo scadere ha pennellato in area la palla giusta nel momento giusto con l’uomo giusto pronto a colpire. Se c’è una favola Provedel nella storia della Champions, gran parte del merito è di Luis Alberto che non ha la fascia al braccio, ma è come se l’avesse.

Solo Koopmeiners tra i centrocampisti centrali ha creato più occasioni su azione dello spagnolo (9 vs 8) in questo avvio. A Torino contro la Juventus, Luis ha fatto segnare 42 passaggi riusciti nella trequarti. Più di tutti in campo, venti in più del secondo migliore (Zaccagni). All’Allianz Stadium è stato il primo anche per palle giocate (100), passaggi riusciti in generale (70) e passaggi chiave (7). Il tutto contro una Juventus che, tra reparti corti e aggressione, ostacolava il compito. Contro il Monza Luis Alberto vuole trascinare la Lazio alla seconda vittoria in campionato, quella che darebbe la scossa definitiva a livello d’ambiente e che probabilmente sbloccherebbe mentalmente anche gli interpreti più offensivi. Di fronte c’è un Monza con quattro punti e meno qualità dell’anno scorso. Sensi e Rovella (ora in biancoceleste) non ci sono più, mentre Caprari è infortunato. La consolazione per Palladino è che Colpani ha fatto un salto di qualità. Tre gol in quattro partite e undici tiri in porta. Più di tutti tra i centrocampisti. Per un Luis Alberto che è ormai un veterano della Serie A, c’è un 24enne che sogna di seguirne le orme.

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