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Josè Mourinho ne vorrebbe tre, perché come rivelato in tempi non sospetti “se avessimo tre Pellegrini, giocherebbero tutti contemporaneamente”. In questa stagione però la Roma non ha praticamente mai avuto a disposizione il suo capitano, entrato ormai stabilmente nell’elenco di quei giocatori con una “storia clinica” complicata. Domenica all’Olimpico contro l’Udinese Lorenzo dovrebbe riprendersi la maglia da titolare, dopo essersi lasciato alle spalle quella lesione al flessore che l’ha tenuto fermo per più di un mese. Nella gara di Europa League col Servette aveva servito un assist e trovato il gol (il secondo consecutivo), per poi fermarsi nuovamente per una ricaduta sulla vecchia cicatrice già presente sul muscolo del numero 7. Tra le mura amiche, in occasione della tredicesima giornata di Serie A, inizia la ricerca della continuità. Contro la Lazio Pellegrini si è accomodato in panchina e non è stato rischiato, ma adesso la Roma aspetta con ansia il contributo del suo tuttocampista. Con Bove che si è preso sette maglie da titolare al suo posto e Aouar che ha faticato ad entrare negli schemi di Mourinho, Pellegrini è in testa alle gerarchie in un reparto completato da Paredes e Cristante. Alle sue spalle c’è anche Renato Sanches, un altro che fin qui è stato più fuori che dentro per i soliti problemi fisici. Il portoghese non è più infortunato, ma non è pronto per giocare e non va nemmeno in panchina. Sulle fasce Karsdorp e Spinazzola sono i favoriti, mentre in difesa spazio a Mancini, Llorente e Ndicka, aspettando Smalling. L’inglese è l’unico (oltre ai lungodegenti Abraham e Kumbulla) ad essere ai box e per il suo ritorno i tempi non sono brevi. Nessun dubbio sul fronte offensivo. Dybala e Lukaku nel derby hanno dato l’idea di non aver ancora affinato l’intesa e contro i friulani sarà un test importante. Con 10 reti e 7 assist l’argentino è stato coinvolto in 17 gol contro l’Udinese in Serie A. Numeri da bestia nera, quasi come quelli di Totti contro il Parma (20, miglior marcatore contro una singola squadra). In panchina Belotti e Azmoun aspettano il loro turno. Per una Roma che ha segnato le ultime tre reti in campionato dal 90′ in poi non è un dettaglio.
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