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“C’è poco da aggiungere, le immagini hanno parlato chiaro. Quello che è successo è brutto ma non sta a me giudicare e dire perché è successo, cosa doveva essere fatto e cosa no. Le immagini sono lì. Noi dobbiamo essere sempre esempio, ma a volte diventa difficile in certe situazioni”. Leonardo Bonucci commenta così la lite furibonda tra il proprio presidente, Andrea Agnelli, e l’allenatore dell’Inter Antonio Conte nel corso della semifinale finita 0-0 all’Allianz Stadium che ha sancito la qualificazione della Juventus. Immagini poco edificanti che la Procura Figc peraltro sta attenzionando aprendo un’inchiesta: “Quando scendi in campo non pensi alla situazione ambientale. Noi qualsiasi cosa facciamo dobbiamo essere da esempio, dobbiamo tracciare una linea, ma in alcune partite la tensione, la posta in palio, ti fanno essere qualcosa di diverso da quello che vorresti essere o trasmettere e capita che succedano episodi come questi. Il tutto poi viene amplificato dal fatto che lo stadio è vuoto e i microfoni riprendono anche lo starnuto di un giocatore. Bisognerebbe enfatizzare meno ciò che succede, sfido chiunque a non avere momenti di tensione in campo lavorativo, che sia un campo da calcio o un ufficio. Siamo esseri umani. Cerchiamo di essere da esempio, poi alcune situazioni possono sfuggire. Con lo stadio pieno non ci facevi caso, si vedeva poco, dobbiamo stare più attenti ma non è nulla di nuovo. In uno sport dove c’è adrenalina e la posta in palio è alta più succedere di incappare in situazioni spiacevoli”.
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