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Se con un 5 maggio, ci sarà un 27 aprile, saranno le ultime quattro giornate a stabilirlo. Ma la serata dell’Inter a Bologna ha tutti gli aspetti dello psicodramma generazionale. La squadra di Inzaghi cade clamorosamente a Bologna 2-1 e fallisce il sorpasso sul Milan, che resta capolista. Nel recupero della ventesima giornata, a quattro giornate dalla fine, il tecnico perde Handanovic e schiera Radu tra i pali. Ma è la peggior giornata della carriera del portiere, con un errore che condanna i nerazzurri in una partita iniziata nel migliore dei modi. Dopo 3′, i nerazzurri infatti sono già in vantaggio. Fa tutto Perisic che si sposta a destra, supera con un tunnel Barrow e lascia partire un sinistro sotto la traversa che piega le mani a Skorupski. Sembra a tutti gli effetti la solita Inter: spumeggiante, verticale, ma non cinica. Con la Roma ha saputo trovare il raddoppio nel momento perfetto. A Bologna manca il killer istinct. Lautaro – ad una rete di distanza dal primato di reti – non è in serata, neanche Correa. E se Mourinho lo scorso turno non ha fermato Inzaghi, ci pensa un altro uomo del Triplete a fermare i nerazzurri. Traversone in area di Barrow dalla sinistra, Arnautovic ruba il tempo a Dimarco e di testa batte Radu per l’1-1.
Nella ripresa l’Inter prova a scuotersi. Dimarco prova a farsi perdonare con la specialità della casa: il tiro dalla distanza ma calcia alto, poi è Skorupski a bloccare. Inter (11) e Bologna (otto) sono due delle tre squadre più prolifiche su calcio d’angolo. E proprio da corner, l’Inter sfiora il gol: Correa stacca di testa, Skorupski risponde di nuovo presente. Quella di Inzaghi è anche la formazione che ha realizzato più reti con giocatori subentrati a gara in corso. Inzaghi ci prova con Sanchez e Dzeko al posto di Barella e Correa. Il tecnico si sbilancia, il Bologna prova a sfruttare le ripartenze e solo un recupero miracoloso di Skriniar nega il 2-1 ad Arnautovic al 65’. Ma all’82’ c’è il pasticcio. E lo combina Radu che segue l’esempio di Steffen del City, lisciando il pallone sul rinvio e spalancando la porta a Sansone che firma il gol vittoria. Nel finale è assedio, ma non cambia la sostanza. Inter e Milan hanno le stesse partite giocate come non accadeva da gennaio, i punti però sorridono ai rossoneri padroni del proprio destino a quattro giornate dalla fine. Un campionato sempre più rocambolesco: ora Fiorentina e Udinese sono le giudici di appello.
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