Si riparte da Reggio Emilia e l’Inter torna cinica e vincente. Lì dove il Milan ha vinto lo scudetto, dando una bruttissima mazzata alle ambizioni nerazzurri lo scorso anno, potrebbe essere lo scenario dell’operazione riscossa che è iniziata col Barcellona in Champions e prosegue ancora in Serie A. In casa del Sassuolo, l’Inter trova tre punti d’oro e glieli regala Edin Dzeko, protagonista con una super doppietta a cavallo tra primo e secondo tempo, in risposta al momentaneo pareggio di Frattesi. Una partita equilibrata, probabilmente destinata al pareggio, ma l’ago della bilancia pende dalla parte della vittoria e non della sconfitta (come a Roma o con l’Udinese) in virtù di un atteggiamento diverso, improntato al cinismo, alla voglia di vincere e di uscire fuori da un grosso imbuto.
Se l’Inter è uscita fuori dal momento di blackout che ha caratterizzato tutto settembre è presto per dirlo, ma due segnali, o indizi che dir si voglia, non fanno una prova. Ci fanno però capire che Inzaghi ha il controllo dello spogliatoio, che i giocatori lo seguono, che si può perfino far turnover senza rinunciare ai punti. La vittoria del Mapei è simile a tante e tante viste lo scorso anno, soprattutto nel girone di andata, partite equilibrate che i nerazzurri hanno fatto proprie con tenacia e la leadership di chi sa di essere la squadra da battere. Con un Onana in più, con Dzeko cigno ritrovato e non brutto anatroccolo, con Calhanoglu e Mkhitaryan che si confermano. E mercoledì c’è il Barcellona, che da qui al Mondiale è forse la gara più importante (le successive di Champions lo saranno in relazione a questa partita). L’Inter ci arriva rinfrancata da una vittoria di grande valore, che proietta la squadra nerazzurra verso la lotta scudetto, se le altre freneranno un po’.
