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Una sorpresa, ma solo perché di anni ne ha 35 e di gol nella scorsa stagione appena sette. Edin Dzeko, chiamato allo scomodo compito di far dimenticare Lukaku, ci sta riuscendo oltre ogni pronostico e contro il Sassuolo, nella vittoria per 2-1 in campionato, ha offerto un’altra strepitosa prestazione che permette all’Inter di Simone Inzaghi di ribaltare il risultato contro il Sassuolo e di conquistare tre punti per il secondo posto momentaneo. Sì, è Edin Dzeko la sorpresa di questo avvio di stagione che vede il bosniaco a quota sei gol in sette presenze: l’ultimo a riuscirci alla stagione d’esordio in nerazzurro, tanto per offrire le proporzioni della partenza, è stato Ronaldo nel 1997/98. Niente male, anche perché il bosniaco è ad appena una lunghezza dall’eguagliare il bottino di reti in campionato con la Roma dello scorso anno. Dzeko fa meglio di Lukaku, che nella scorsa stagione si fermò a quota cinque reti in sette partite. Ma soprattutto fa meglio persino del miglior Dzeko, quello che nel 2016-17 si laureò capocannoniere del torneo con 29 gol in Serie A senza sforare quota cinque nelle prime sette apparizioni.
Freddezza sotto porta, qualità nella manovra e leadership in campo. Tutto questo è Edin Dzeko, il giocatore di questo campionato ad aver segnato più reti rispetto alla qualità delle sue conclusioni: la differenza tra gol (cinque) ed Expected Goals (2.4) è infatti la più alta di questa Serie A (2.6), come fa sapere la Lega Serie A negli insights della settima giornata. Al Mapei Stadium l’Inter non è mai stata così in difficoltà e ha dovuto affidarsi all’esperienza e alla qualità del suo bomber che avvisa: “Scudetto? Dobbiamo guardare di partita in partita. Alla Lazio penseremo dopo la sosta”. Aria da derby per Dzeko, ritorno da ex per Inzaghi. Ora entrambi si trovano dalla stessa parte della barricata. E definire l’inizio promettente, è dir poco.
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