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Serviva una prova di forza e la prova di forza non c’è stata. Per l‘Inter serviva la vittoria, anche soffrendo, con una prova inferiore al nove in pagella. Alla fine la squadra di Antonio Conte si è dovuta accontentare di un 3-3 costruito con le rimonte delle due squadre: quella nerazzurra dopo il vantaggio di Caputo e quella neroverde capace di rimontare per due volte con i gol di Berardi e Magnani. Alla fine sono i senatori a tradire un’Inter trascinata da due come Biraghi e Borja Valero, non certo due titolari. Pessimo l’ingresso in campo di Ashley Young, nota stonata anche per Skriniar che si fa espellere dopo una grande prestazione complessiva e passo indietro per Eriksen dopo due buone uscite. L’Inter subisce la beffa e potrebbe dire addio al sogno Scudetto: -4 punti dalla Lazio (impegnata sul campo dell’Atalanta), -8 dalla Juventus prima in classifica. Tanti, troppi a undici giornate dal termine. Con una vittoria contro il Sassuolo, l’Inter avrebbe potuto scrivere anche una piccola pagina storica superando alla ventisettesima giornata di Serie A il numero di punti della squadra del Triplete. Una statistica eloquente che non fa che aumentare l’amarezza per una vittoria accarezzata per quasi novanta minuti, sfiorata (che errore di Gagliardini a porta vuota) e che alla fine potrebbe pesare tantissimo nel bilancio complessivo della stagione. Sotto il peso dei rimpianti, l’Inter è chiamata a reagire. Perché se è vero, come dice Marotta, che “i trofei sono nel dna dell’Inter”, è giunto il momento di dimostrarlo. E Conte dovrà rispondere presente.
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