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L’Inter adesso vola alto e naviga a gonfie vele, anche sulla Laguna. Un punto dal primo posto (ma con una partita in più), la quarta vittoria nelle ultime cinque di campionato, la capacità di soffrire a tratti e di mostrare del bel calcio quando serve. Forse un po’ sprecona, ma questo Venezia era in forma e lo 0-2 conquistato al Penzo potrebbe essere pesantissimo nella corsa scudetto. Già, scudetto, perché in meno di un mese i ragazzi di Inzaghi, che si sta prendendo sempre più questa squadra, che ha smesso di essere “quella di Conte” e che ora è “quella di Inzaghi”. Bravo il piacentino a trovare i giusti accorgimenti, a capire che forse non era un peccato mortale provare a emulare la scelta del leccese di un anno fa di difendersi un po’ più bassi per poi ripartire. Questa squadra, però, parrebbe aver fatto un piccolo salto di qualità dal punto di vista delle trame di gioco e della capacità di manovrare con pulizia. Dzeko aiuta tanto in questo processo, Correa fa rifiatare Lautaro Martinez (che torna comunque al gol con un rigore nel finale), Calhanoglu è strepitoso nei tiri da fuori (solo Messi ha fatto meglio) e sempre più decisivo. E la difesa, ora, regge bene, nonostante l’assenza di De Vrij. Insomma, solo notizie positive e -1 dalla vetta in attesa di Milan e Napoli. E fra una settimana, lo scontro con il grandissimo ex Mourinho e la sua Roma.
All’Inter bastano 34′ per festeggiare l’1-0 e la firma è la stessa delle ultime due partite in campionato: Hakan Calhanoglu riceve palla dal limite dell’area e lascia partire un destro che sorprende Romero. È la terza rete consecutiva del centrocampista turco che sale a quota quattro gol in campionato, tanti quanti ne aveva realizzati in tutta la passata stagione di Serie A. Sono quattro anche le reti stagionali di Aramu che al 39′ sfiora il pareggio con un tiro dalla distanza che impegna Handanovic. Al 48′ l’ex Siena ci riprova: mancino secco indirizzato all’incrocio, Handanovic la battezza fuori con lo sguardo ma la palla non va lontana dallo specchio. Al 57′ Inzaghi cambia: fuori Calhanoglu e Correa, dentro Vecino e Lautaro Martinez. L’Inter è in controllo ma non la chiude. Al 69′ nuova grande chance: Vecino libera al tiro Dzeko che al momento della conclusione a rete è murato dall’uscita bassa di Romero. Al 71′ cambia anche Zanetti: dentro Tessmann ed Henry e nuovo assetto col 4-4-2. Il Venezia alza il baricentro, attacca con più uomini ma non va oltre due conclusioni poco insidiose di Tessmann e Johnsen. Ad andare vicino al gol è sempre l’Inter: all’86’ Dzeko guida un contropiede e accomoda un pallone per Dimarco che invece di servire Lautaro, sceglie la via del tiro senza sorprendere Romero, che si conferma il migliore dei suoi. Ma al 96′ non può nulla dagli undici metri contro Lautaro Martinez, che porta l’Inter sul 2-0 su rigore dopo un tocco di mani di Haps in area.
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