“Trattato dalla polizia come un criminale”. Così scrive in un lungo post su Instagram il calciatore del Bnei Sakhnin (serie B israeliana) Stephane Omeonga. L’ex giocatore di Genoa, Pescara e Avellino è stato arrestato dalla polizia su un aereo in transito all’aeroporto di Fiumicino, proveniente dal Belgio e diretto a Tel Aviv. Omeonga, come testimonia il video, registrato da un passeggero, postato sui social, è stato fatto scendere dall’aereo con la forza. Il belga afferma poi di essere stato maltrattato dalla polizia e lasciato in una stanza senza cibo e acqua negli uffici della polizia di Fiumicino. Prima dell’intervento, immortalato dal passeggero, in cui Omeonga viene trascinato a forza giù dal velivolo, ci sarebbe stata una mediazione di circa 40 minuti. I fatti risalgono al 25 dicembre 2024 Gli agenti della polizia sono intervenuti a bordo dell’aereo diretto a Tel Aviv per far scendere il calciatore del Bnei Sakhnin in quanto sarebbe, secondo quanto riportano fonti della polizia, presente sulla black list di Israele e quindi non gradito nel Paese. Poi Omeonga è stato portato negli uffici della polizia di Fiumicino e denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Ora rischierebbe un’ulteriore denuncia per diffamazione.
Il racconto su Instagram di Omeonga
“Il 25 dicembre sono stato vittima di brutalità da parte della polizia. Durante un volo tra Roma e Tel Aviv, dopo essere salito sull’aereo e aver preso posto, uno steward mi ha avvicinato per un presunto problema con i miei documenti e mi ha chiesto di lasciare l’aereo. Sicuro della validità dei miei documenti, gli ho chiesto con calma di che tipo di problema si trattasse. È stata chiamata la polizia, sono stato ammanettato e portato fuori con la forza dall’aereo. Una volta fuori dall’aereo, lontano dalla vista dei testimoni, la polizia mi ha gettato violentemente a terra e mi ha picchiato. Sono stato poi portato in un veicolo della polizia, ammanettato come un criminale, fuori dall’aeroporto. È arrivata un’ambulanza, ma in stato di shock, non sono stato in grado di rispondere alle domande dei paramedici. Poco dopo, ho sentito i poliziotti dire alla radio: “Ha rifiutato le cure mediche; va tutto bene”. Questo era completamente falso. Ho chiesto di portarmi in ambulanza con loro. Poi, sono stato messo in una stanza grigia, senza cibo né acqua, e lasciato in uno stato di totale umiliazione per diverse ore. Dopo il mio rilascio, ho saputo che un agente di polizia aveva sporto denuncia contro di me per le lesioni presumibilmente causate durante l’arresto, nonostante fossi ammanettato. Come essere umano e padre, non posso tollerare nessuna forma di discriminazione. Molte persone come me non riescono a trovare lavoro, non hanno accesso a un alloggio o non possono praticare gli sport che amano, semplicemente perché sono di colore. Dobbiamo essere uniti e alzare la voce per educare coloro che ci circondano, i nostri colleghi, vicini e amici, su questo problema che affligge la nostra società e ne ostacola il progresso”, l’appello di Omeonga.
La carriera di Omeonga
28 anni e due soli gol all’attivo tra i professionisti. Dopo le giovanili in Belgio, tra Standard Liegi e Anderlecht, approda in Italia con la maglia dell’Avellino nel 2016. 31 presenze e nessuna rete fino al suo passaggio al Genoa nella stagione successiva. 21 presenze nel 2017/18 e 4 apparizioni nel 2018/19 per il belga, che si separa dai rossoblù a gennaio 2019 per volare in Scozia, all’Hibernian, dove collezionerà 27 presenze fino a giugno 2020, con in mezzo un prestito in Belgio al Cercle Brugge, e un solo gol. Terminata l’avventura in terra scozzese torna in Italia con la casacca del Pescara. Nel 2020/21 sono 24 presenze in Serie B senza gol. Non rinnova con gli abruzzesi e riprende la via della Scozia, questa volta sponda Livingston. Due stagioni con 53 presenze e nessuna realizzazione fino al suo trasferimento al Bnei Sakhnin con cui segnerà il suo secondo gol nel professionismo.