Massimo De Santis, ex arbitro, è intervenuto ai microfoni di Radio Punto Nuovo: “Mi domando a che cosa serve la procura federale nell’ambito della FIGC se poi si agisce solo su input della Procura della Repubblica. La domanda che mi pongo su Orsato è come si fa a non prendere un provvedimento in tal senso. Come tutti gli arbitri anche lui può sbagliare, ma un tempo gli errori potevamo vederli solo dopo, oggi ci sono soggetti in una stanza con dei monitor ed in tempi rapidi davanti ad un replay non sanno prendere decisioni? La gente vuole che una partita di calcio termini senza contestazione, fermo restando che esisterà sempre almeno un parere controverso. Ma in casi come quello di Orsato e tanti altri, se mettiamo l’ausilio televisivo, 60 mila persone dallo stadio e i milioni che stanno a casa hanno possibilità di capire. Valeri e Orsato hanno fatto finta di non vedere? Da arbitro per la posizione di Orsato dovrebbe aver visto che lì c’è un provvedimento disciplinare. Puoi sbagliare sul rosso o giallo, ma il provvedimento c’è tutto“.
De Santis, coinvolto nello scandalo Calciopoli, ha continuato parlando del file audio di Orsato e delle parole dell’ex procuratore federale Pecoraro su Inter-Juventus: “Il file audio potrebbe non esserci mai stato, perché Valeri, sbagliando, in quel momento l’ha ritenuto da ammonizione e quindi non è intervenuto. Perché gli audio della partita non vengono messi su un nastro e consegnati alla Procura? Al termine della gara, non dopo 18 mesi. Perché Pecoraro non ha messo in atto i suoi poteri? Sulle chiacchiere è nato Calciopoli e potrebbe nascere un altro processo rimettendo il calcio sotto accusa. Per il campionato oggetto di Calciopoli, non c’è un episodio contestato, oggi lo facciamo perché è impossibile fare cose così eclatanti con l’aiuto della tecnologia. Su un campionato, la partita chiave è quella dell’ultima giornata, in questo periodo sento ancora alcuni giocatori dell’Inter per il famoso 5 maggio in cui persero e vanno a vedere le partite di 5 mesi prima. Orsato sbagliò tutta la partita Inter-Juve, ma un qualsiasi arbitro, anche un ragazzo dell’Eccellenza, messo nella stessa posizione di Orsato, l’unico dubbio che può avere è se cacciare il cartellino giallo o rosso”. Infine, l’ex arbitro ha concluso affrontando l’idea di una sudditanza psicologica: “Sudditanza psicologica? Quando scendi in campo tanti ragionamenti non li fai. Molti arbitri sono intimoriti ad oggi, ma se io avessi avuto la fortuna di arbitrare in questo momento con tutti questi strumenti, avrei potuto arbitrare camminando. Hai tutte le possibilità di poter decidere con tranquillità, un arbitro con gli attributi va a bordo campo a rivedere l’azione. Stanno attaccati ai protocolli, ma se neanche Valeri si è accorto che quello era quantomeno giallo, è una classe arbitrale da cancellare. L’espulsione di Zidane arrivò per via contorta, ma fu giusta. La personalità ed il carattere fanno la differenza, ma è indubitabile che il calcio è stato invaso dal mezzo televisivo. Pecoraro perché ha aperto l’indagine adesso, dopo un anno e mezzo? Questo è il problema e la cosa più brutta. Al processo di Napoli dissi di prendere le partite per cui fui accusato, il PM mi rispose che prendendo i filmati non c’erano episodi che avrebbero potuto condannarmi perché troppo bravo. Sono stati tutti bravi, io portai a far vedere che i tabulati erano falsificati in un file Excel e la Procura non ha più voluto vedere”.