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“Ho appreso la notizia dalle agenzie, poi ho ricevuto le telefonate di alcuni presidenti: ovviamente mi fa piacere, come tutti gli italiani sono anche un tifoso di calcio. È una responsabilità e spero di portare il mio contributo in termini di idee e competenze con passione”. Gaetano Blandini, direttore generale della Siae, commenta così all’Italpress l’elezione nel ruolo di consigliere indipendente della Lega Serie A. “Il calcio porta molti soldi allo Stato in termini di tasse: servono norme che valorizzino un’industria importante del nostro Paese, non soltanto sotto il profilo economico ma anche sociale perché coinvolge milioni di persone – sottolinea Blandini – Le regole attuali sono poche e un po’ medievali. I temi sul tavolo sono tanti e importanti, dalla revisione della Legge Melandri alla necessità di avere stadi di proprietà dei club: non esistono più presidenti mecenati, sono tutti imprenditori. Io cercherò di dare un contributo. La Lega ha già tutti gli ingredienti per fare bene, serve un po’ di collante”.
In questo momento peraltro il calcio deve confrontarsi anche col problema della capienza ridotta degli stadi a causa della pandemia. “Un tema che ha riguardato anche la Siae negli ultimi due anni più di qualunque altra cosa, visto che la nostra società vive di eventi e condivisione – osserva Blandini – Abbiamo avuto quasi 600 milioni di incassi in meno tra discoteche chiuse ed eventi mancati: questo incide sugli artisti ma soprattutto sui tanti giovani che lavorano nel settore, da chi stacca i biglietti a chi monta i palchi od organizza l’impianto audio. Il calcio anche ha subito legnate bestiali ma ancora una volta a gennaio i presidenti hanno affrontato i problemi con grande senso di responsabilità . Ora, visto che anche gli scienziati dicono che abbiamo raggiunto il plateau dei contagi, speriamo davvero di poter tornare a vivere presto anche nel mondo del calcio”.
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