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“Il paradosso è che ormai ci siamo abituati a tutto. Persino a questa incertezza che ci consuma giorno dopo giorno. All’inizio ogni notizia creava emozioni, devo dire la verità, oggi meno. E’ un’attesa che si dilunga all’infinito, facciamo fatica a indovinarne la fine“. Così Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce, ha parlato della situazione del calcio italiano. “Ai giocatori abbiamo detto di provare a stare bene, per loro stessi e per rispetto della società” ha spiegato Sticchi Damiani a Il Corriere dello Sport, “cerchiamo di tenere vive le attività del club, credo sia l’unico modo per alimentare, e non certo da un punto di vista finanziario, un’azienda che senza il gioco perde inevitabilmente appeal“. Dopo 72 giorni senza la Serie A, i tifosi “avvertono già la nostalgia quasi per il campionato meraviglioso che stavamo provando a concludere centrando la salvezza” ha dichiarato il n.1 del Lecce.
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“A prescindere dall’epilogo” prosegue Sticchi Damiani, “c’è il rammarico per una stagione che aveva divertito la piazza, la nostra gente aveva sposato il progetto, portavamo allo stadio 30.000 persone, in trasferta si muovevano anche 5.000 leccesi. In realtà non sarà facile ritrovare l’entusiasmo di prima“. “Concludere il campionato dopo tre mesi di stop sarà una forzatura sul piano sportivo e su quello della regolarità stessa del torneo” ha aggiunto, “ma noi stiamo vivendo questo momento come una scelta di responsabilità, perché il sistema ha bisogno di ripartire. Mancherà la parte ludica del calcio, ma non ci sono alternative“.
“Per noi del Lecce un eventuale stop del campionato sarebbe certamente un problema, ma non un dramma” sottolinea Sticchi Damiani, “e questo perché abbiamo sempre avuto una gestione molto curata, i bilanci in ordine, non abbiamo debiti. Quel che voglio dire è che il Lecce non ha necessità di trarre linfa senza la quale non vivrebbe“. In merito al taglio degli stipendi, Sticchi Damiani ha detto: “Il mio sogno, anzi, la mia aspettativa è quella che si trovi un accordo collettivo con tutta la squadra. Accordo che magari sia strutturato rispetto a vari scenari, come lo stop o la prosecuzione del campionato e sia collegato al raggiungimento dei risultati sportivi”. “Qual è stata la reazione dei calciatori? Sono molto responsabili, confido di trovare presto una quadra valida per tutti, un’intesa che tuteli le figure più deboli, come magazzinieri e fisioterapisti: ecco, a loro non vogliamo chiedere sacrifici” ha concluso il presidente del Lecce.
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