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Il capitano del Lecce Marco Mancosu, durante un’intervista a ‘Raisport’, ha spiegato come stiano vivendo l’attuale situazione intorno al mondo del calcio lui e i suoi compagni di squadra: “Anche tra di noi c’e’ chi ha più paura, chi non vorrebbe e chi invece freme dalla voglia di ripartire. Alla fine non può non prevalere il senso di ripartire: c’e’ da correre un rischio calcolato, secondo me lo dobbiamo correre. Se si ripartirà? Spero che con l’accordo dei medici si possa ripartire. Dopo aver sentito l’apertura del governo oggi ho un po’ di speranza in più. In caso contrario andremmo incontro a un’estate di corsi e ricorsi e non andrebbe bene. La questione meritocratica deve prevalere sempre, senno’ non c’e’ giustizia”.
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Anche il centrocampista sardo è consapevole del rischio che si corre, soprattutto nel caso un giocatore risultasse positivo dopo l’eventuale ripresa del campionato: “E’ il punto principale della discussione. Io gioco a pallone, non sono un medico. Non entro in analisi che non mi competono. Il mio pensiero e’ che trovino una soluzione per poter ripartire. A livello di umore mi ha trasmesso positività come un primo passo per il riavvicinamento alle cose normali. Sudare e correre, sono cose che ricorderò con tanto affetto. E’ come tornare a quando si andava a fare gli allenamenti da bambini prima di diventare professionisti. Paura? No, purtroppo ci dovremo convivere con questo virus”.
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