Il Milan che affronterà il Lecce dovrà fare a meno di Zlatan Ibrahimovic, fermo ai box per infortunio, come diversi colleghi. Il rischio di infortuni è infatti maggiore dopo una sosta così prolungata, come spiega Liverani: “È chiaro che, dopo 70 giorni di stop e una ripartenza con uno sforzo incredibile tra partite concentrate in pochi giorni e temperature alte, il rischio infortuni sia alto. Da parte degli staff ci sarà attenzione e una programmazione ad hoc, ma la percentuale infortuni resterà alta“. Il tecnico dei salentini ammette però che giocare 12 partite in tempi così ristretti è uno “svantaggio per chi ha rose ristrette e non potrà cambiare tanti giocatori tra una partita e l’altra, questo è palese, cercheremo di far sì che non sia un grande handicap“.
Nel tentativo di limitare gli infortuni, saranno concesse cinque sostituzioni per ogni partita, ma l’ipotesi non entusiasma Liverani “perché è un altro vantaggio per chi ha rose larghe e non mi piace che si cambino le regole in corsa, credo che sia giusto finire con i regolamenti iniziali“. Ad ogni modo, il tecnico del Lecce è contento del lavoro svolto individualmente dai suoi calciatori: “I ragazzi mediamente stanno molto bene, è un gruppo responsabile e di professionisti seri, si sono allenati a casa, sanno che ci giochiamo tantissimo, ci giochiamo qualcosa di unico come la permanenza in A. Vogliamo tutti mantenere la categoria, ma sappiamo che non sarà facile e che lottiamo con altre squadre che hanno lo stesso nostro obiettivo, dobbiamo usare le nostre armi, l’attenzione, la concentrazione e la voglia di raggiungere un risultato veramente unico“.
La difficoltà, visti i tempi ristretti, sarà anche preparare la squadra tra un match e l’altro: “Quando si gioca ogni tre giorni ci si allena poco, bisogna gestire le energie fisiche e mentali tra giornate di scarico e rifiniture, dobbiamo essere bravi ad allenarci in questi giorni che ci separano dalla ripartenza. Sono convinto che tutto parta dalla testa, se c’è concentrazione e mentalmente si è pronti, il corpo e le gambe vanno al modo giusto“. Nel caso malaugurato in cui il campionato debba fermarsi nuovamente, la FIGC ha previsto l’uso di un algoritmo per determinare la classifica finale. “Non ho approfondito molto l’argomento” ammette Liverani, “ma non credo sia una cosa intelligente, credo che cercare soluzioni alternative al campo non faccia bene, quindi è un’ipotesi che non prendo neanche in esame e che non mi piace“.