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Il Lecce si stava giocando la permanenza in Serie A prima dello stop al campionato voluto dal Governo per via dell’emergenza coronavirus, trascinato dai gol a intermittenza di Gianluca Lapadula, che in un momento di grande incertezza per il calcio italiano dice la sua sull’argomento: “Posso solo sperare che il campionato riprenderà. Ma il calcio verrà dopo, perché conta la salute. Certo, anche in casa ci prepariamo, pensando alle 12 partite che mancano. Scienziati e istituzioni valuteranno i rischi. Comunque, sarà un calcio stravolto, con gli stadi vuoti, per mesi: un’assenza pesante soprattutto per il Lecce, che può contare su quasi 19.000 abbonati, praticamente il nostro giocatore in più”.
L’attaccante dei salentini ha vissuto una stagione fin qui abbastanza positiva anche se altalenante, tra gol pesanti e cartellini rossi. Merito, spiega il centravanti a La Gazzetta dello Sport, di Liverani: “A Lecce ho trovato un ambiente ideale e Liverani sa toccare le corde giuste, proponendo un gioco offensivo nel quale esalto le mie caratteristiche: attaccare la profondità, fare pressing sino a metà campo, per supportare la fase difensiva. Liverani è unico nella scelta dei tempi, per gestire il gruppo con il sorriso e con i messaggi… forti. Con lui ho un grande rapporto, negli allenamenti sa pungolarmi; entrambi rosichiamo quando perdiamo nelle partitelle e lui ha decisamente ancora un piedino elegante”.
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In caso di ripartenza, la squadra salentina dovrà vedersela subito con Milan e Juventus: “Penso alla sfida da ex contro i rossoneri e Gigio Donnarumma, il compagno più forte che ho avuto. Pesa il fattore incertezza, per tutti, non sapendo quando davvero il campionato ricomincerà. Sarà decisiva la preparazione che faremo due settimane prima di ripartire, dovremo arrivare con gambe sciolte e coraggio”.
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