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Dopo una settimana di rinvii, comunicati e risposte al veleno, il servizio delle Iene sul caso Zarate è andato in onda su Italia Uno. L’inviato Filippo Roma ha raccolto le accuse all’indirizzo di Claudio Lotito da parte dell’ex biancoceleste Mauro Zàrate e del suo procuratore Luis Ruzzi. “Quando arriviamo al giorno della trattativa finale Lotito viene fuori dicendo ‘non vi do i 20 milioni come stipendio, come stipendio vi do 7. Tredici, il resto, ve li do attraverso un amico mio’ – ha esordito Ruzzi – Ci presenta questo personaggio che è Riccardo Petrucchi, che era agente Fifa, però si presentava con una società inglese che si chiama Pluriel. La Pluriel in questo contratto ci riconosce 14 milioni, uno se lo doveva tenere per tutto questo servizio. Qui c’è tutto il dettaglio di questi soldi, come ce li ha mandati in Uruguay la Pluriel, che girava i soldi che prendeva dalla Lazio, vale a dire i soldi del giocatore, mascherati così mentre viaggiavano…”.
Stando all’accusa di Ruzzi, quindi, i 20 milioni previsti per il compenso di Zarate sarebbero stati suddivisi in una parte ufficiale di 7 milioni di stipendio e in un’altra parte di circa 13 milioni, anche questi di stipendio, ma fatti passare come spese di intermediazione: “Cioè è normale che lo stipendio di un calciatore non sia pagato dalla società che lo ingaggia ma da una società terza? Per Lotito è normale, per il resto del calcio no – ha aggiunto il procuratore argentino – Non lo è perché un datore di lavoro a un suo dipendente gli dà 7, a lui gli costa più di 14, quindi il doppio, giusto? Se tu invece su questi 15 milioni non paghi le tasse, non paghi irpef, non paghi inps, hai capito è chiaro che stai facendo un’evasione importante no?”. Infine c’è spazio anche per la testimonianza del diretto interessato, Mauro Zarate: “C’era una persona che si chiamava Petrucchi – ha dichiarato l’ex 10 biancoceleste – Io questa persona non l’ho mai vista ma dal primo giorno che ho firmato il contratto già sapevo come erano le cose”.
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Nella giornata di ieri Claudio Lotito ha preso posizione con un comunicato apparso sul sito della Lazio: “Visionato con i legali il servizio de Le Iene – si legge nella nota – che peraltro è stato già dolosamente diffuso sul web e sui giornali, provocando alla mia persona e alla S.S. Lazio Spa, società quotata in Borsa, gravissimi danni, non ritengo di conferire a questo ulteriore risonanza con la mia partecipazione. Resta peraltro fermo che i contenuti lì rappresentati sono del tutto inattendibili ed infondati e che di questo i responsabili saranno chiamati a rispondere nelle competenti sedi penali e civili”.
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