Paolo Zanetti ha parlato alla vigilia di Lazio-Venezia, posticipo della ventinovesima giornata della Serie A 2021/2022. Il tecnico dei lagunari si è soffermato in primo luogo sul cambiamento delle due squadre rispetto alla gara d’andata: “Normale che nel girone di ritorno in tutte le categorie sono più difficili, perché le grandi squadre si assestano ed escono fuori. La Lazio sta facendo un ottimo campionato, non ha bisogno di presentazioni. Inutile parlare della difficoltà in se della partita, cose da migliorare noi ne abbiamo tante, soprattutto cose da non ripetere, dobbiamo imparare da certi errori e certe situazioni. Normale che siamo in rincorsa per questo grande obiettivo, i giochi sono ancora tutti aperti, ci dobbiamo credere, con i nostri difetti ma anche con le nostre qualità, domani dobbiamo cercare di fare una partita importante, ottenendo punti pesanti”.
L’allenatore dei neroverdi non ha mai sentito mancanza di fiducia dalla società o dall’ambiente: “In realtà non mi ha mai messo in discussione nessuno, tutti abbiamo un rapporto straordinario, onesto, schietto, chi mi ha messo in discussione sono stati i giornalisti. E’ bastata mezz’ora fatta male con il Verona dopo i punti con Genoa e Torino e sui giornali si è parlato di una mia posizione in discussione, ma in realtà in società siamo tutti allineati per l’obiettivo. Siamo qui per rispondere alle domande con grande esperienza, onestà e trasparenza. Il calcio è fatto di campo e di parte fuori dal campo, fuori siamo stati attaccati, si è cercato di minare la nostra unità, quindi per forza di cose il presidente ha dovuto rinforzare una posizione che era già solida, ha spiegato chiaramente quella che è la nostra situazione”.
Su Nani: “Si candida per una maglia da titolare, però non so dirvi cosa posso dare o no, alterna buone cose a momenti dove è un po’ fuori dal gioco, è chiaro che in questo momento viste anche la difficoltà non possiamo permetterci giocatori solo da supportare, serve gente che corre, che muore sul campo, questo non vuol dire che Nani non lo faccia, ma ci sono anche caratteristiche e momenti, Nani ha colpi per farci svoltare, ma in questo momento dobbiamo darci la sensazione di essere una squadra che sul campo fa di tutto per giocarsi le poche chance che ha, ci servirà per le prossime partite dove non potremo assolutamente sbagliare. Le scelte saranno in funzione del gruppo, non dei singoli, se mi darà le giuste sensazioni giocherà Nani sennò no, attualmente stiamo cadendo in un po’ di paura, tendiamo a essere discontinui. In questo momento la cosa deve finire al di là dell’avversario e questo dipende dall’atteggiamento”.
Nelle ultime due partite l’attacco ha latitato con solamente due reti: “Tutto è iniziato in quella mezz’ora di Verona dove abbiamo aperto le danze con un errore individuale per poi perdere la bussola, ci siamo fatti infilare, per un discorso mentale. In questo momento abbiamo un aspetto psicologico da gestire, per essere da Serie A dobbiamo dimostrare di essere da A in tutto. Non abbiamo perso la bussola contro il Sassuolo, perché dopo il primo errore ci sono andati male gli episodi, ci ho visto molto di positivo perché abbiamo provato a non imbarcare, poi però è comunque successo. Il nostro punto forte è sempre stata l’identità, al di là di episodi e tattica, dobbiamo riprendere la nostra filosofia, ovvero di avere coraggio contro tutte le squadre senza perdere le misure”.
Il Venezia ha bisogno del suo zoccolo duro per tornare a macinare punti: “Per questa partita Vacca non ci sarà, ha un problema muscolare e non ci sarà insieme ad Aramu squalificato. Cuisance, Johnsen e Romero sono out. Busio e Crnigoj rientrano, vi anticipo la domanda. Sì i senatori sono importanti ma ripeto un discorso già fatto, non bastano i senatori. Se pensiamo solo a loro vuol dire che sugli altri venti abbiamo sbagliato qualcosa. Dobbiamo avere un pensiero che unisce non che divide, normale che chi è stato con me l’anno scorso possa essere più legato, ma credo che anche i nuovi si siano ambientati. Ho tanti difetti ma quantomeno un pregio importante ce l’ho, sono onesto nel rapporto con il calciatore, difficile se si parla chiaro avere brutti rapporti. Mi interessa che i senatori dimostrino cosa vuol dire essere attaccati alla maglia, penso per esempio a Vacca che è sfortunato ma dà sempre tutto, o come Fiordilino o Modolo, ragazzi che hanno fatto tanti sacrifici per guadagnarsi la A.”
“I nuovi non sono esentati dal discorso della mentalità e dell’attaccamento, perché senza questo noi non ce la facciamo, non abbiamo preso campioni, abbiamo venti stranieri discreti giocatori che stanno lavorando per diventare buoni giocatori, altrimenti basterebbe dargli la palla per risolverla. Abbiamo bisogno dell’unità per dare il 100%. Alcune partite il secondo tempo non lo abbiamo fatto come il primo, perché chi entrava abbassava il livello, in altre gare invece dal primo minuto siamo entrati intimoriti, non è una colpa ma un dato di fatto. Sono convinto che abbiamo una squadra che ce la possa fare per l’obiettivo, normale che quando fai delle partite sempre fuori dalla zona rossa quando ci rientri sembra una catastrofe, siamo stati spesso inseguiti e di rado inseguitori, abbiamo abituato tutti ad essere fuori dalla zona rossa, ma perché avevamo fatto un lavoro straordinario. La Serie A più si va avanti più si va avanti più le altre crescono di livello e dobbiamo farlo anche noi, perché noi saremmo poi a parlare di qualcosa che abbiamo meritato”.