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“Il 23 febbraio abbiamo disposto una quarantena domiciliare per tutto il gruppo squadra del Torino di almeno sette giorni e ribadisco che la quarantena di quel gruppo durerà fino alla mezzanotte di martedì 2 marzo”. Queste le dichiarazioni del dottor Roberto Testi, direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Asl Città Torino ai microfoni della Gazzetta dello Sport e in vista del match a rischio tra Lazio e Torino in programma all’Olimpico. La linea dell’Asl è stata confermata in queste ore: “La quarantena si scioglierà da mercoledì solo se non ci saranno nuovi positivi per il secondo giro di tamponi consecutivo”, spiega Testi che poi precisa: “Ci troviamo di fronte a un focolaio infettivo diverso, a causa della presenza della variante inglese, e l’incubazione di questa malattia può essere anche di dieci giorni. Per questo motivo, visto che il nostro unico scopo è la tutela della salute pubblica, devono essere prese tutte le misure di sicurezza necessarie”. Dello stesso avviso è anche il direttore generale dell’Asl Città di Torino, Carlo Picco: “La variante inglese richiede una prudenza eccezionale e questo potrebbe portare, in futuro, anche a rivedere il protocollo adottato dal calcio. Adesso ci muoviamo per la tutela della salute pubblica”.
La Gazzetta dello Sport delinea due scenari. La prima situazione che potrebbe venirsi a creare è un remake del caso Juventus-Napoli dello scorso ottobre. Il secondo scenario, invece, “contempla – si legge nelle pagine rosa – che la Lega Calcio acquisirà il precedente di Juventus-Napoli come un elemento che ha fatto, nel frattempo, giurisprudenza”.
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