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Difficile fare peggio di così. Il peggior copione della vigilia si è materializzato davanti agli occhi dello Stadio Olimpico. La Lazio perde 3-1 contro la Salernitana e dovrà fare a meno di Sergej Milinkovic-Savic per il prossimo derby contro la Roma. L’ammonizione del serbo – risparmiato dal 1′ proprio in ottica conservativa – ha forse innervosito i biancocelesti. Ma gran parte del merito va attribuito ad una Salernitana solida, concreta, letale in contropiede e anche dotata di una qualità tecnica da prima parte della classifica. La prima vittoria della Salernitana contro la Lazio a Roma è arrivata dopo una lunga scalata di una montagna.
Dopo 10′ Nicola deve rinunciare al suo miglior difensore. Gyomber si fa male, problema muscolare. Dentro Bronn. Al 21′ Felipe Anderson trova la via del gol, ma il vantaggio viene annullato per fuorigioco del brasiliano, schierato nuovamente falso nove. Al 38′ Pedro ravviva la partita centrando in pieno il palo. Al 41′ c’è l’1-0. Luis Alberto fa il mago, inventa per Zaccagni che aggancia e batte a rete. Nella ripresa il copione sembra lo stesso. Ma è una magia tecnica a dare la svolta al match. Mazzocchi imbuca in area, Candreva aggancia e disegna un pallonetto letale a Provedel. L’esterno, ex di turno, non esulta, ma il gol è pesantissimo.
La Lazio prova a reagire, Sarri manda in campo Milinkovic-Savic. E invece, sono ancora gli ospiti a far male. Al 68′ di nuovo Mazzocchi confeziona l’assist che l’ex giallorosso Fazio manda di piatto in gol per l’1-2 sul primo palo. La frenesia aumenta in casa biancoceleste che in quindici minuti vedono cadere certezze dopo sei partite con la porta inviolata. Al 72′ altra batosta. Milinkovic va a contrasto con Bronn, l’arbitro Manganiello vede uno step on foot e ammonisce il serbo che salterà la stracittadina. I campani possono festeggiare il clamoroso tris, con il definitivo 1-3 siglato al 76′ dal subentrato Dia imbeccato da Bradaric, bravo a sfruttare al meglio una ripartenza sulla sinistra.
La Lazio frena. La Salernitana sale a 16 punti con un carico di certezze. Una su tutte, il migliore in campo: Pasquale Mazzocchi. L’azzurro si è presentato come primo difensore per dribbling riusciti (17 come Parisi) e secondo per occasioni create su azione (15, meno solo di Di Lorenzo). Oggi ha servito un assist decisivo e il cross da cui è nato il 2-1. Nicola può sorridere. Mancini pure.
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