Sembra proprio non voler rientrare la polemica scatenata dall’oltraggio perpetuato da alcuni esponenti della tifoseria organizzata biancoceleste nei confronti della memoria di Anna Frank durante il match dell’Olimpico di domenica scorsa tra Lazio e Cagliari. Dopo il Daspo comminato a tredici tifosi laziali sembrava essersi scritta la parola fine alla vicenda, ma il club tramite una nota apparsa sul proprio sito ufficiale a firma del portavoce Arturo Diaconale ha di nuovo arroventato il clima.
LA NOTA – Nella lunga nota all’interno della quale Diacono esprime la propria opinione, il portavoce esordisce condannando il riprovevole gesto di alcuni tifosi della Lazio, ma al tempo stesso si dice spaventato dalla severa condanna mediatica inflitta all’intero ambiente biancoceleste: “A colpirmi è stata la follia degli autori della riprovevole goliardata. Ma a spaventarmi è stata la determinazione e l’intransigenza con cui si è sentenziato senza possibilità di appello non la responsabilità dei singoli scellerati, ma la colpa collettiva dell’intero popolo laziale. Non si è trattato di una legittima e sacrosanta condanna di un episodio di antisemitismo e di razzismo. E’ stata una vera e propria ventata di maccartismo politicamente corretto che ha teorizzato la colpa collettiva dell’intera comunità dei tifosi della Lazio, senza distinzioni e differenze di alcun genere. Come si può chiamare un fenomeno del genere fondato su un evidente pregiudizio se non razzismo alla rovescia?“
“Questo razzismo alla rovescia – prosegue Diaconale – inocula dosi di tensione e di intolleranza estremamente pericolosi nella società italiana. Perché dà un ruolo ai pochi irresponsabili delle curve e mortifica chi vuole manifestare la propria passione sportiva per la squadra del cuore senza farsi coinvolgere in una colpa collettiva di cui non è assolutamente responsabile”.