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Vladimir Petkovic, arrivato alla Lazio da sconosciuto, ha portato il club a vincere la Coppa Italia 2013, sesta coppa nazionale del club biancoceleste. Vlado ha ricordato quei momenti a Radio Incontro Olympia: “Guardavo in quel periodo chi fosse in forma, chi poteva darmi freschezza anche mentale per un derby del genere. Ledesma e Mauri avevano avuto piccoli problemi fisici. Si è rivelata la formazione giusta per battere la Roma. Prima e dopo la partita era importante entrare motivati e giusti in campo, come ho detto l’importanza del trofeo è arriva dopo. Sapevo che fosse molto importante, ma non fino a questo punto. Adesso lo capisco meglio“.
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“Mi ricordo tutto di quel giorno” ha raccontato Petkovic, “in quel periodo non capivo l’importanza di quella vittoria, ogni anno che passa capisco meglio la gioia del popolo laziale. Stamattina ho visto le immagini. Prima con lo staff e poi con Ledesma ci siamo abbracciati. Fino alla fine è stata una partita non così bella quanto importante. Due volte Mauri poteva chiudere la partita, prima con il destro poi con il sinistro. Speravo che la legge del calcio non ci avrebbe punito“.
“Non eravamo una squadra giovane, eravamo molto maturi, anche questo è stato il nostro punto di forza in quella partita. Non c’è paragone con quella di oggi. Klose sapeva quando tenere la palla, quando buttarsi per terra, un pericolo costante per la difesa avversaria. Come adesso Immobile, gli altri sono sempre preoccupati” ha concluso il tecnico, “in quel periodo a Norcia abbiamo fatto un buon lavoro a livello mentale, con le famiglie che abbiamo avuto il giorno prima per fare una grigliata. Siamo stati capaci anche di frenare i calciatori, sentivano troppo la partita, si pensava solo alla finale e non al campionato“.
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