Serie A

Lazio-Milan, Gattuso: “Tanti assenti, dobbiamo dare qualcosa in più”

Rino Gattuso
Rino Gattuso - Foto Antonio Fraioli

Gennaro Gattuso ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Lazio-Milan, gara valevole per la tredicesima giornata del campionato di Serie A 2018/2019. Il tecnico rossonero ha spiegato la difficile situazione della squadra, che conta una grande quantità di assenti.Speravo che la sosta durasse altre due-tre settimane. Almeno avremmo recuperato qualcuno. Scherzo. Ma era un po’ di tempo che non vedevo la squadra così viva: hanno lavorato con tantissimo entusiasmo, anche chi è tornato dalla Nazionale. Mi è piaciuto lo spirito. Abbiamo 8-9 partite, mancano tanti giocatori, dobbiamo fare quadrato. Qualcuno è anche schierato anche fuori ruolo, ma ora è il momento di dare qualcosa in più“.

SUGLI INFORTUNI Romagnoli e Musacchio, ma è una mia idea, parlando con i giocatori, penso di recuperarli anche tra due-tre settimane. Comunque c’è un dato: i tuttologi hanno dato spiegazione di quello che abbiamo fatto o non fatto. Io dico: nelle ultime stagioni al Milan c’è un grafico, che parla di professionisti, e gente preparata, non di scappati di casa, che vede il numero degli infortuni scendere dai 12 del 2014-2015 fino a soli 5 quest’anno. Di cosa vogliamo parlare? Poi è vero che si sono fatti tutti male al polpaccio. Ma i giocatori si sono fatti male in tre campi diversi. E Romagnoli in Spagna non l’avevo fatto giocare perché aveva un parametro che lo aveva messo a rischio infortunio. Caldara è stato l’unico giocatore che si è fatto male scattando, Biglia e Romagnoli in corsettina. Non vado alla ricerca dell’alibi, ma siamo una squadra che non lavora di forza in palestra, quando lo facciamo lavoriamo sulla parte superiore e non sulle gambe. Cerchiamo di capire il perché degli infortuni, sembriamo avere una maledizione, ma negli anni scorsi è successo di peggio”.

SU IBRAHIMOVIC Ibrahimović si propone? Forse anche no. Forse è stato cercato, forse ci sta pensando. Non è sicuro che venga al 100%. Il passaggio sbagliato è quando si pensa che si sia proposto. La storia è un po’ diversa. La cosa un po’ diversa, quando giochi nelle grandissime squadre e vinci con continuità, come Bonucci e Higuaín, la dote migliore in un cambiamento così è deve capire che è una squadra in costruzione c’è una società in costruzione, e chi arriva qui deve dare una mano a livello di mentalità. Il livello tecnico si può anche abbassare. Il giocatore forte deve entrare con quest’ottica qui, deve capire tutto questo“.

SU CUTRONE “Cutrone deve fare la sua partita, aiutare i compagni. Deve avere la giusta pressione, come tutti gli altri. Deve giocare bene la palla, sfruttare le sue caratteristiche negli ultimi 16 metri, e non deve sentire troppe responsabilità. Bisogna lasciarlo tranquillo“.

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