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“Stiamo lavorando per la costruzione dello stadio. Il Flaminio? Ci sono considerazioni oggettive che non dipendono da me. Si tratta di capire la compatibilità dell’operazione per portarlo a 50mila spettatori. Noi abbiamo una media di 45mila persone, di questo va dato merito ai nostri tifosi, che sono la forza di una società ”. Lo ha detto il presidente della Lazio, Claudio Lotito, come riporta l’Ansa nel corso di un’intervista alla presentazione a Montecitorio di ‘Meravigliosa – La Lazio più bella di sempre’, una mostra fotografica dedicata al cinquantesimo anniversario dallo scudetto del 1974: “Da ragazzo avevo sempre timore su che fine facesse la Lazio, adesso invece il club è solido. Cerchiamo di collegare i risultati sportivi con quelli economico-finanziari. La grande soddisfazione è che la Lazio viene annoverata come una società forte, credibile, di riferimento. Un tempo era un punto di partenza, ora è un punto di arrivo e all’estero hanno grande considerazione della nostra società ”.
E ancora: “Fino a qualche tempo fa, la Lazio era una reietta, da quando sono presidente io il club invece ha un ruolo apicale, dice la sua, e addirittura decide. Un tempo eravamo il serbatoio di club come la Juventus, che venivano e si prendevano giocatori da noi. Quest’estate invece abbiamo preso due giocatori da loro, non era mai successo. Speriamo di riuscire a mantenere un posto in Champions, tutto passa dalla presenza delle istituzioni, che sono fondamentali per evitare le soperchierie che in passato ci sono state”.
Quindi una stoccata ai media e il pensiero sui fischi alla Giornata della Memoria: “Il Corriere di Trigoria scrive sempre queste cose. Non possiamo assumerci la responsabilità dei comportamenti di qualche sparuta minoranza, il 99,9% dei laziali sono persone perbene, la Lazio è anche ente morale. I fischi? Molte persone fanno dei gesti senza conoscerne significato, per goliardia, perché sono ragazzi oppure ubriachi o sotto effetto di altre sostanze. Io riceverò 500 telefonate minacce di morte al giorno. Forse dà fastidio che la Lazio abbia un’identità e una struttura precisa. Da quando sono presidente sono stati riacquisiti i valori storici di un tempo”.
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