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Claudio Lotito, presidente della Lazio e senatore di Forza Italia, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport in cui parla della norma ‘salva-calcio’ inserita nella legge di Bilancio: “A mio avviso è stata trovata la soluzione migliore per consentire allo sport italiano di contrastare una crisi nata in seguito alla pandemia e aggravata dal caro bollette. Non c’è nessun regalo né alcun aiuto a fondo perduto. Finirà tutto nelle casse dello Stato, peraltro con una maggiorazione del 3%“.
Lotito ha poi proseguito: “Il compromesso prevede un valore pari a circa il 20% complessivo della somma da restituire. Lo sport dovrebbe essere tutelato da tutti, anche per l’importanza sociale che ha, e invece alcune persone hanno tentato di affossarlo per difendere l’interesse di pochi. In Senato si era detto che era stato fatto un favore a Lotito e che avrei ricevuto un miliardo di euro, ma io non ho viso nulla. Basta dire che la Serie A è una mucca da mungere, in fondo rappresenta più del 70% delle entrate fiscali di questo settore“.
Il patron dei biancocelesti ha infine lanciato un appello: “Ora serve un percorso condiviso per far sì che i club raggiungano l’autosufficienza e il sistema diventi stabile. Negli ultimi anni siamo stati masochisti, basti pensare al divieto di pubblicità per le aziende di scommesse. Combattere la ludopatia è un dovere, ma la pubblicità sulle maglie non ha nulla a che vedere con ciò“. Sul capitolo stadi, invece: “Siamo il Paese della burocratizzazione. Si potrebbe pensare a un sistema centrale che prescinda da interessi territoriali“.
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