“Questa partita lascia rimpianti e recriminazioni. La squadra ha fatto una grande prestazione e meritava molto di più, credo che il campo abbia detto cose diverse rispetto il risultato finale che è stato profondamente condizionato dalle scelte arbitrali. È giusto dirlo, noi non ci lamentiamo mai ma oggi sinceramente il risultato viene determinato da alcune interpretazioni davvero complicate e cervellotiche del regolamento”. Il presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani, ha commentato con amarezza alcune decisioni dell’arbitro Manganiello che avrebbero condizionato il 4-2 con il Lazio.
LA MOVIOLA DELL’EPISODIO DI LAPADULA
“Mi riferisco innanzitutto al calcio di rigore con il successivo gol di Lapadula. Anche se è entrato in area – ha sottolineato il n.1 del club pugliese – ma sembra che lo abbia fatto soltanto con il corpo, ci sono tre giocatore della Lazio in area. Se la regola non è stata cambiata, in questo caso il calcio di rigore si doveva ripetere poiché in area sono entrati giocatori di entrambe le squadre. La regola dice questo, la prassi non può andare a invertire il contenuto della regola: è un problema di attenzione e di cura. È difficile da spiegare ai nostri tifosi, la regola va rispettata”. Il presidente del Lecce ha commentato anche i due penalty assegnati alle squadre e ha sottolineato come “sono due episodi che si compensano, sono applicazioni molto severe. Ma nel caso del gol di Lapadula è stato un errore clamoroso di non applicazione della regola. I rigori comunque sono opinabili. È un peccato perché è stata una prestazione meravigliosa e ci troviamo a parlare di cavilli anziché di calcio”, ha concluso il patron del club.