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La quinta giornata di Serie A si apre già con un piccolo verdetto. La Lazio di Simone Inzaghi è più simile a quella strepitosa che ha travolto il Borussia Dortmund in Champions League che a quella passiva e in balia della Sampdoria di Claudio Ranieri. Lo ha dimostrato oggi con una vittoria per 2-1 (reti di Luis Alberto e Immobile) sul Bologna con qualche seconda linea in più (Akpa Akpro, Patric, Reina) e due problemi fisici nel primo tempo che hanno costretto il tecnico biancoceleste a procedere con un doppio cambio nei primi 45′: fuori Lucas Leiva e Marusic (due di quelli più bersagliati dai problemi fisici nell’ultimo mese) e dentro Escalante e Lazzari. Per la Lazio però il primo tempo è stato tutto fuorché facile. Senza la fisicità di Milinkovic-Savic, la squadra ha faticato a costruire e soprattutto a far sua le seconde palle sugli sviluppi dei rinvii del portiere. Al grande spavento nato dal gol poi annullato a Svanberg per un fallo precedente di Schouten, è seguita una prestazione piatta con ritmi bassi e poche occasioni. A sbloccare il risultato nella ripresa ci ha pensato il calciatore con più classe. Fa tutto Luis Alberto: ruba palla a Danilo e sfrutta l’inesperienza di Hickey per saltarlo nell’uno contro uno e scagliare la palla alle spalle di Skorupski. Per il Bologna si tratta della trentottesima partita consecutiva in Serie A con almeno un gol incassato. Una striscia horror che vale addirittura un record, quello del Duisburg del 1975. Prima del raddoppio siglato dal solito Immobile sul primo assist laziale di Fares, il Bologna si concede una traversa colpita con l’unico lampo della partita di Orsolini. Ma nel finale succede di tutto: l’ex De Silvestri firma il gol della speranza e permette a Santander di guadagnarsi il palcoscenico della serata con un contatto dubbio in area con Parolo. Era rigore? Per Irrati e il var no. La Lazio si porta a casa tre punti e può allungare la striscia vincente contro il Bologna che non vince contro i biancocelesti da 14 partite e ha ottenuto i tre punti all’Olimpico solamente una volta nelle ultime diciannove trasferte.
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