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“Domani al derby la curva Nord resterà in silenzio i primi 45 minuti. E in caso di gol, non venite qui sotto ad esultare”, questo il messaggio che ha fatto passare la curva Nord (della Lazio), durante la trasmissione La voce della Nord, ai suoi giocatori. Il motivo è la duplice protesta degli ultrà biancocelesti, frutto dell’ulteriore inasprimento delle norme dettato dal decreto Sicurezza bis e della delusione dopo la morte di Fabrizio Piscitelli, leader degli Irriducibili ucciso il 7 agosto scorso a Roma, per “l’indifferenza totale dei giocatori“. Proseguono: “Useremo la stessa arma che hanno usato nei nostri confronti in questi giorni. Avrebbero potuto far valere il loro lato umano, non lo hanno fatto. E noi li tratteremo come tali, dei professionisti del calcio. Nulla di più”, i tifosi della Lazio si aspettavano come minimo un messaggio per ricordare lo scomparso Piscitelli.
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Ecco quindi che porteranno avanti la loro protesta nel derby: “Staremo in silenzio perché è quello che vorrebbero e quello che stanno producendo con queste norme che uccidono il tifo e che rendono il calcio uno spettacolo anonimo e lontano dalla passione popolare. Per questo nel secondo tempo inizieremo a tifare come sappiamo fare noi, per dimostrarvi cosa è per noi il calcio, il tifo è entusiasmo, sana passione”. La curva Nord ha già organizzato la scenografia in memoria di “Diabolik” e avvisano minacciosi: “In caso di gol o di vittoria, i tifosi laziali non hanno piacere che i giocatori corrano a esultare sotto la curva Nord, ancora scossa per la scomparsa di Fabrizio Piscitelli”.
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