“Su di me ascolto opinioni che a volte mi fanno pensare, a volte mi fanno fare una risata, altre volte mi fanno arrabbiare. Ma alla fine, come mi dicono tutte le persone che mi vogliono bene, credo che quando smetterò di giocare tutti si renderanno conto veramente di ciò che ho fatto”. Lo ha detto Ciro Immobile in una intervista esclusiva rilasciata all’ex compagno di squadra Marco Parolo per “DAZN Heroes”, nuova raccolta di storie e incontri inediti con i personaggi del campionato italiano. “Ho segnato molti gol di istinto soprattutto quando ero giovane – ha raccontato l’attaccante della Lazio – So dove va a finire la palla, so dove voglio metterla. È come se immaginassi il gol già durante l’azione, so già come potrebbe finire. Certo prima andavo in campo con il solo pensiero di fare gol, adesso voglio aiutare la squadra. Ma questo fa parte di un percorso di crescita. Rimpianti? Probabilmente avrei voluto un po’ più di tempo a Dortmund, lì mi sentivo veramente bene nei primi 6 mesi, mentre a Siviglia non mi sono preso con l’allenatore, nell’arco di una carriera può capitare”.
L’attaccante della Lazio si sofferma sulla lite con l’allora tecnico biancoceleste Simone Inzaghi, oggi sulla panchina dell’Inter, durante Lazio-Parma. “Ho fatto un errore in quella occasione, ho sbraitato dopo la sostituzione perché volevo giocare. Poi nei giorni successivi il mister mi ha detto che non se l’aspettava da me. C’era rimasto un po’ male – ha spiegato l’attaccante della Lazio e della nazionale italiana – ma dopo il gol con il Genoa sono andato ad abbracciarlo ed è passato tutto”.