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L’infortunio di Ciro Immobile è più serio del previsto, una lesione di secondo grado che non permetterà al capitano biancoceleste di tornare in campo prima della pausa per i mondiali, con appuntamento rimandato alla prima sfida del 2023. Immobile anche in questa stagione stava trascinando la Lazio con 6 centri in campionato – più uno in Europa League che l’ha fatto diventare il laziale più prolifico nelle coppe europee – e il primo posto in classifica capocannonieri al pari di Dusan Vlahovic e Marko Arnautovic. L’uscita del centravanti nel primo tempo contro l’Udinese ha lasciato a secco l’attacco biancoceleste per la prima volta nelle gare interne stagionali e fatto preoccupare Maurizio Sarri soprattutto in virtù della media punti della squadra senza il proprio bomber. Infatti, Immobile ha saltato finora 20 partite in Serie A su 235 totali da quando è alla Lazio, per un bilancio di 6 vittorie, 7 pareggi e 7 sconfitte, ovvero il 30% di partite vinte, per 25 punti conquistati su in gare e una media punti di 1,25. Se allarghiamo invece il campo a tutte le competizioni, dal 2016 a oggi sono 33 le gare saltate, con 10 vittorie, altrettanti pareggi e ben 13 sconfitte. Stessa percentuale di partite vinte, del 30%, con una media punti realizzati che scende – seppur di poco – a 1,21. Ad aumentare i dubbi anche l’assenza in rosa di un vero vice-Immobile, in un ruolo che può essere ricoperto in emergenza dal neo acquisto Cancellieri, Felipe Anderson e soprattutto da Pedro, che dovrebbe essere il prescelto dal tecnico toscano per il delicato match in casa di un’Atalanta ancora imbattuta in questa stagione.
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