Lazio e Roma non si fanno del male ma continuano a non spiccare il volo. Anche il derby, che doveva essere una partita forse spartiacque e risolutrice, visto l’inizio non buono di entrambe, diventa invece una vetrina del momento che vivono le due romane, un po’ intristite, in confusione, dimesse, e ben lontane dalle posizioni che tutti si aspettavano a inizio stagione. Lazio e Roma, in fin dei conti, alla data del 12 novembre sono queste: arrancano un po’ troppo, sono stanche dopo gli euro-impegni, preferiscono pareggiare il derby per non rischiare di perderlo. E’ vero, una sconfitta nella stracittadina, prima della sosta, avrebbe portato a due settimane di inferno, ma il punticino a testa cambia ben poco una classifica che, complici i passi falsi di Napoli, Milan e Atalanta, in verità poteva trasformarsi e non poco: la Roma vincendo sarebbe arrivata a venti, la Lazio a diciannove, invece 18 e 17 per Mourinho e Sarri, che sfrutteranno la sosta per provare a cambiare passo, perché solo l’impegno non può bastare, serve anche qualità e voglia di prevalere per chi è comunque reduce da una finale di Europa League e da un secondo posto nell’ultimo campionato.
LA PARTITA – Il primo brivido lo regala la Roma con il colpo di testa di Lukaku che però si perde alto sopra la traversa. L’Inizio è tutto di marca giallorossa; gli uomini di Mourinho sfruttano l’avvio morbido biancoceleste e andrebbero anche in rete con Cristante, ma la posizione di fuorigioco del centrocampista sulla conclusione di Karsdorp, respinta da Provedel, è fin troppo netta. Poco dopo è ancora l’olandese a provarci con l’esterno destro, ma senza trovare la porta. E’ l’ultimo sussulto giallorosso, gli uomini di Mourinho si spengono e la Lazio inizia il suo match. A scuoterla è Luis Alberto che, di destro dal limite, trova il giro giusto per battere Rui Patricio. Lo spagnolo, però, vede il palo dirgli di no. Poco dopo tocca a Romagnoli assaporare la rete ma proprio quando sembra che il pallone stia per varcare la riga ci pensa Rui Patricio a sfoderare una grande parata salvando il risultato. Il finale di tempo è tutto di marca laziale, la grande occasione capita ancora sui piedi di Luis Alberto, ma il 10 spara altissimo pur da ottima posizione. La ripresa si apre senza cambi, la Roma inizia bene pur senza creare grossi pericoli, se non con un colpo di testa di Dybala che si perde alto, poi è la Lazio a cercare di fare gioco ma il match vive sul filo dell’equilibrio, la sensazione è che serva un episodio per sbloccarla. Vecino ci prova da lontano, Rui Patricio è attento, poi l’uruguaiano è costretto a lasciare il campo per un infortunio, al suo posto Rovella. E’ l’ultima emozione di una partita non spettacolare che si chiude senza né vinti né vincitori, esattamente il risultato che nessuno voleva ma che alla fine non fa male a nessuno.