Serie A

Lazio, dottor Pulcini: “E’ un virus del raffreddore e sta morendo, decisioni Cts ridicole”

Tifosi Lazio stadio Olimpico - Foto Antonio Fraioli

Il dottor Ivo Pulcini, direttore sanitario della Lazio, ha espresso diverse perplessità sul modo in cui il coronavirus è stato trattato in Italia dalla politica e dai media, cercando di far passare un’idea di ridimensionamento della pericolosità del Covid-19: “Se il virus sta morendo? Secondo me sì perché la manipolazione ha prodotto un danno grave che riguarda non la letalità, perché la letalità come dice il Professor Tarro è dell’1% non è alta, il 90% delle persone affette guarisce spontaneamente; ma dalla contagiosità. L’elevata contagiosità che poteva far affluire nelle strutture sanitarie una quantità esagerata di persone. E’ difficile distinguere il codice rosso dal codice verde rischiando, come è successo purtroppo, di danneggiare le persone che avevano maggiormente bisogno proprio perché non avevano la possibilità. Per la legge dell’incompenetrabilità dei corpi, se un letto è già occupato non può essere occupato da un’altra persona”.

Pulcini continua attaccando chi ha espresso pareri senza averne contezza scientifica: “La cosa peggiore è stata il terrorismo psicologico della disinformazione e la confusione ha creato del panico. Le persone al minimo accenno di febbre o di tosse si sono sentite ammalate e i vicini le hanno considerate già delle persone pericolose per il contagio. In un momento drammatico non c’è stata tanta chiarezza e la diagnosi non è stata fatta perché ci si è preoccupati più di fare le terapie che di fare la prevenzione, che invece è la cosa principale.  E’ un virus del raffreddore, non voglio banalizzare né mancare assolutamente di rispetto alle persone che hanno perso perfino la vita. Però purtroppo la medicina non è una scienza come vogliono farci credere, perché non sempre 2+2 fa 4”.

Il direttore sanitario della Lazio ha poi attaccato il Comitato tecnico scientifico e le decisioni in merito al protocollo per ripartire con gli allenamenti e con la Serie A: “Non me lo deve dire il politico quello che devo fare. Ho le ultime linee guida del Comitato Tecnico Scientifico in cui si dice che i tamponi devono essere per la collettività, ma questo non è un problema della scienza, bensì della politica. Il Comitato Tecnico Scientifico non ha voluto sentire la voce del medico del calcio che vive sul campo e non vive dietro una scrivania. Vive dove non c’è la scienza pura ma c’è l’evidence based medicine, che cammina parallela a quella scientifica. Se si uniscono vanno a vantaggio della salute e della popolazione. Sono d’accordo con il professor Castellacci. Se un ragazzo si ammala e ci denuncia ne dobbiamo rispondere noi, ma noi non possiamo arrivare rispondere di tutto”, conclude ai microfoni di Radio Radio.

SportFace