Danilo Cataldi, capitano in occasione del derby vinto 1-0 dalla Lazio sulla Roma, ha parlato ai canali ufficiali della società al termine dell’incontro: “La partita di per sé è stata la cosa più facile. Dirò una cosa poco professionale, ma dopo la partita contro la Salernitana in cui Sergej è stato squalificato io non ho pensato che a questa partita. So che in mezzo c’era un’altra partita importante ma per me questa partita è tutto. Dopo l’Olanda non sono riuscito a dormire, sono due giorni che mi alzo presto, mangio poco. Faccio questa partita da quando ho 12-13 anni”.
Sul match: “Penso che abbiamo fatto una buona partita contro una squadra che sappiamo che gioca in maniera sporca, come dimostrano i falli su Zaccagni. Siamo contenti perché abbiamo vinto una partita sporca e quest’anno non c’era mai capitato. Ci sono state partite che abbiamo stravinto magari, dominato nel gioco e nella tattica. Abbiamo vinto un derby da derby. Negli ultimi minuti è stato difficile ma bello. Appena ha fischiato l’arbitro mi sono messo a piangere”.
E ancora: “E’ stato molto stressante. Sono stato inondato di messaggi, è stata una cosa pensante, una responsabilità grossa. Ero io nervoso, la squadra era tranquilla. Poi quando siamo arrivati allo Stadio abbiamo capito che aria tirava. Anche i nuovi hanno capito che partita è il derby. Ne ho parlato anche con i compagni che mi prendevano in giro: sono i pro e i contro di vivere la partita da tifoso. Spero di averli resi contenti e di aver dimostrato loro che i sogni sono realizzabili”.