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“I tamponi per la Uefa li elabora un laboratorio italiano: tutte le squadre del nostro paese che giocano nelle coppe si devono rivolgere a questo unico laboratorio, la UEFA ha voluto così per uniformare i risultati. C’è stato anche il caso Hakimi. Se un medico utilizza il tampone che ricerca i famosi tre geni, può offrire un responso positivo o negativo. Il laboratorio deve dare una risposta positiva o negativa: una bassa positività fa considerare il calciatore positivo. Se la Procura Federale constata delle irregolarità , sarà applicato il regolamento, ma non possiamo partire da presupposti di colpevolezza, anzi“. Queste sono le recenti dichiarazioni rilasciate da Francesco Braconaro, in merito al caso relativo al polverone sui tamponi della Lazio. Il membro della Commissione medica della Figc ha illustrato chiaramente il processo per il quale si espliciti una positività o negatività di un singolo atleta, non sbilanciandosi però sulla presunta irregolarità nel modus operandi biancoceleste.
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