E’ beffa amara a Genova per la Lazio, che dopo aver assaporato il gusto della vittoria di misura e del primo posto in classifica, viene punita in pieno recupero dalla Sampdoria con Manolo Gabbiadini. Sarri lascia così i cugini della Roma soli in vetta, in attesa di Napoli e una tra Atalanta e Torino che potranno far compagnia ai giallorossi, e soprattutto i biancocelesti mostrano ancora i limiti di una squadra che non sa gestire le partite e che in trasferta fatica a far risultato. Già lo scorso anno, e il trend si è ripetuto in questo avvio: vittorie in casa con Bologna e Inter, poi si esce dalla comfort zone e arrivano due pareggi con Torino e oggi coi blucerchiati.
Questo però è assai diverso dagli altri: la Lazio aveva praticamente già vinto la partita ed è stato abbastanza casuale il gol subito. Casuali però non sono le amnesie difensive e gli errori in avanti nel momento in cui la partita va chiusa. Gabbiadini mette così a nudo le fragilità di una squadra che sa dare spettacolo, e lo dimostra il gran gol sull’asse Milinkovic-Savic e Immobile, ma che dietro balla quando viene sottoposta alla pressione. Non è un caso che non ci sia la vetta della classifica: oggettivamente non si è ancora pronti. D’altro canto, secondo pareggio per i blucerchiati, Giampaolo si salva e soprattutto trova il primo gol stagionale. Può dare entusiasmo aver fermato due big a Marassi, ma serve di più in termini di personalità e Winks può tornare utile.
E’ brutta la sconfitta della Fiorentina, che ha avuto due giorni in meno per riposare, in casa dell’Udinese che può così operare il sorpasso e che dopo quattro turni è già a quota sette punti: e chi l’avrebbe detto? Viola fermi a cinque, manca il gol da quattro partite e di fatto è arrivato solo alla prima con la Cremonese e poi all’andata in Conference, con le altre quattro sfide a secco. Allarme per Italiano, che però ha a disposizione una batteria niente male in avanti. Serve un po’ di forma fisica, probabilmente, ma il tempo è poco.
