Alla vigilia del derby in finale di Supercoppa Italiana Sergio Conceicao ha parlato di “testa e ambizione”, Simone Inzaghi invece si è limitato a chiedere ai suoi di evitare gli errori che hanno portato alla sconfitta dell’ultimo derby. Servirà un po’ di tutto stasera a Riyadh in occasione del primo match che vale un trofeo. Quello che Simone Inzaghi ha vinto più di tutti nella storia (5). E quello che Sergio Conceicao sogna di alzare alla sua seconda apparizione in panchina dopo la semifinale vinta contro la Juventus. “Il derby è una partita particolare, emozionante. Il derby ricorda sempre partite speciali, il 22 aprile, la Supercoppa qua, la semifinale di Champions. Cercheremo di non rifare gli errori dell’ultimo derby, dove abbiamo meritato di perdere”, ha spiegato il tecnico interista che insegue il decimo trofeo della carriera. Di fronte l’ex compagno nella Lazio, che di trofei in Portogallo ne ha vinti tanti e cerca il primo italiano da allenatore. “Spero che la squadra stia meglio di me – ha detto Conceicao, febbricitante -. Stiamo preparando la partita, l’Inter è una squadra forte, abituata a vincere, con lo stesso allenatore, con giocatori che giocano insieme da tanto tempo. È una bella cosa per loro, noi dobbiamo pensare a noi stessi: è tutto difficile, ma nelle difficoltà dobbiamo essere uomini tutti, non possiamo dimenticare che ci guardano tanti tifosi. Non possiamo neanche dimenticare di avere 4-5 giocatori che non sono al top”.
Le semifinali sono state decise da Pulisic e da un autogol nel caso dei rossoneri e da una doppietta di Dumfries nel caso dei nerazzurri. Ancora assenti i bomber nel tabellino, ma nel calcio, soprattutto in finale, conta poco chi segna. Conta piuttosto gonfiare la rete, magari in avvio di gioco per indirizzare al meglio una partita. Una chiave del match è legata però inevitabilmente al rendimento dei due centravanti delle due squadre. Lautaro Martinez e Alvaro Morata si presentano a questo appuntamento, il secondo del 2025, senza la doppia cifra. Nella scorsa stagione con l’Atletico Madrid lo spagnolo prima di Capodanno aveva messo a referto quattordici reti. Ancora meglio aveva fatto il Toro, capace di realizzare diciassette gol in tutte le competizioni. Quest’anno la situazione è diversa: Lautaro è fermo a 7 reti, mentre Morata è a quota 5. Troppo pochi per i loro standard. Poco male fin qui per l’Inter che ha il miglior attacco della Serie A e due partite ancora da recuperare, mentre il tema del centravanti è d’attualità in casa Milan. I rossoneri fin qui hanno segnato solamente ventisei gol e nell’ultima partita (1-1 il risultato finale) contro la Roma si è avvertita un po’ di leggerezza sotto porta.
CAMBIANO I PARTNER
Ad accomunare Simone Inzaghi e Sergio Conceicao c’è la cautela. Nessuno vuole rischiare giocatori in dubbio, a maggior ragione se quei calciatori si chiamano Marcus Thuram e Rafa Leao. “Non prenderemo rischi”, dice l’interista sul francese. “Sicuramente non ha i 90 minuti, va gestito. Bisogna vedere prima se è disponibile, poi se gioca o no”, ha aggiunto il nuovo allenatore rossonero. Non è una novità per il Milan che già contro la Roma ha impiegato Jimenez. Il classe 2005 dovrebbe agire a sinistra, mentre Reijnders e Pulisic si candidano alle spalle di Morata. Fofana e Musah i favoriti in regia, mentre la difesa sarà composta da Emerson Royal, Tomori, Thiaw, Theo Hernandez. Discorso diverso in casa Inter. L’assenza di Thuram – capocannoniere fin qui dell’Inter – potrebbe rappresentare una spinta in più per Lautaro Martinez, che spesso si è esaltato nei momenti in cui si è sentito maggiormente responsabilizzato. Con lui ci sarà Taremi, autore fin qui di un solo gol stagionale contro i 91 realizzati in quattro stagioni al Porto agli ordini di Conceicao. Sulle fasce gli intoccabili Dumfries e Dimarco. Come sono inamovibili Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan. In difesa Bisseck, De Vrji e il titolarissimo Bastoni, che in stagione ha servito già quattro assist. Una risorsa in più per Lautaro in un momento chiave della stagione.