Gian Piero Gasperini, Atalanta - Foto Antonio Fraioli
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“Gli auguro il meglio”. Il saluto di Gasperini al Papu Gomez sulla cessione al termine di una frattura insanabile ha quasi l’aspetto di un button cinematografico, la nota dolce di un finale amaro di una storia d’amore terminata male. Gian Piero Gasperini e Alejandro Gomez sono due dei tre grandissimi protagonisti dell’epoca più luminosa dell’Atalanta. Insieme hanno sfiorato trofei, ottenuto piazzamenti storici e dato vita a cammini esaltanti in Europa. E il rimpianto più grande sarà proprio quello di non poter sapere che cosa avrebbe fatto l’Atalanta con lui, trascinatore e bandiera prima di ridursi al ruolo di epurato. Alla fine il girone di andata dell’Atalanta si è chiuso col volto dell’altro protagonista, Josip Ilicic. La stagione dello sloveno si è chiusa tardi come invece si è chiusa in anticipo quella precedente. Alla fine Josip è tornato. E con lui un’Atalanta bellissima, schiacciasassi come quella vista a San Siro contro il Milan. Diciannove tiri totali, dieci in porta e un risultato persino generoso viste le occasioni sbagliate contro i rossoneri.
Con trentasei punti, Gasperini fa registrare il miglior girone di andata della storia nerazzurra con un punto in più rispetto al precedente primato. Ma quel che sorprende è la lunghezza della rosa che fa ben sperare in vista dei prossimi impegni. Muriel è l’usato sicuro e l’uomo in più dal 70′, Pessina la conferma dopo l’ottima stagione con Juric, Malinovskyi una pedina che sarebbe titolare in almeno quindici squadre su venti, Toloi, Romero e Djimsiti i membri di una difesa solida e compatta. La prova l’ha data l’ex Genoa contro Ibrahimovic, l’ennesima prova convincente di chi con la maglia rossoblù ha vissuto alti e bassi. Quarantaquattro gol fatti, ventitré subiti e la fiducia di contare su una rosa ampia e competitiva. Solo Inter, Bayern Monaco e Psg hanno segnato di più nei primi cinque campionati. E negli ultimi anni la banda di Gasperini ha sempre fatto più punti nel girone di ritorno rispetto all’andata. La solita Atalanta, non più una sorpresa da anni.
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