L’Atalanta continua a balbettare e subisce una beffa atroce nel recupero contro l’Udinese che ormai è abbonata al pareggio, essendo questo il terzo consecutivo. La Dea è scesa dall’Olimpo delle grandi e questa stagione si conferma come molto complicata, soprattutto (e non è una novità) in casa, dove ha battuto solo il Sassuolo. Una partita sofferta per i nerazzurri, che continuano a faticare nella gestione del match contro avversari chiusi e che dimostrano diversi passi indietro rispetto alla scorsa stagione. A cominciare dall’incapacità nella gestione del risultato, il vero punto debole dei ragazzi di un Gasperini nervosissimo nel finale ed espulso prima del gol di Beto (terzo gol di fila e uomo della provvidenza per Gotti) nel recupero.
Dopo un primo tempo di sofferenza e senza sussulti, anche probabilmente a causa delle assenze dietro che hanno spostato il baricentro leggermente più a protezione della difesa, nella ripresa il gol che aveva sbloccato tutto, firmato Malinovskyi, era arrivato. Su questo la Dea doveva costruire la vittoria, ma Muriel da subentrante è un fantasma, Miranchuk non incide e così l’1-0 resta in bilico. Se l’anno scorso l’Atalanta avrebbe macinato gioco e tenute lontane le velleità degli avversari, quest’anno le difficoltà sono evidenti e nel recupero arriva la punizione forse ingiusta, anche se di sicuro non ruba nulla la squadra bianconera, che non vince da tanto tempo, ma che di certo fatica anche a perdere. Una partita che dimostra dunque tante cose: questa Atalanta, quest’anno, parte ancor più a handicap degli altri anni e al momento non sembra in grado di poter rimontare sulla zona scudetto/Champions. Ridimensionamento in vista?