Serie A

L’arbitro Fabio Maresca: “Non siamo una casta, siamo i primi critici di noi stessi”

Fabio Maresca
Fabio Maresca, arbitro - Foto LiveMedia/Alessio Marini

“L’apertura dell’Aia verso l’esterno e verso le componenti, cioè le società ed i calciatori, ruolo ricoperto adesso da Riccardo Pinzani, e la trasmissione Open Var, dove c’è la possibilità di ascoltare i processi decisionali che hanno portato un arbitro ed un Var a prendere una decisione quasi sempre corretta, ed anche la possibilità di farci conoscere e di parlare, credo siano molto importanti”. Lo ha detto il direttore di gara Fabio Maresca, nel suo intervento ai microfoni di Italia 7, soffermandosi sulle iniziative del mondo arbitrale nell’ultima stagione di Serie A, soprattutto sul tema della comunicazione. “Non abbiamo mai voluto essere chiusi, mai avuto voglia di nascondere qualcosa, non siamo una casta, però è chiaro che abbiamo uno scudo forte, ci siamo formati proteggendoci perché spesso siamo chiamati a difenderci da chi ci attacca senza conoscere il regolamento – spiega -. Siamo i primi critici di noi stessi, siamo arrivati a questo livello perché siamo i primi che vogliono capire i propri errori e da dove provengono. C’è voglia di accrescere il rispetto reciproco, e conoscere. Ci aspettavamo, ci aspettiamo, e ci aspetteremo qualcosa però. Ci aspettiamo ad esempio di essere rispettati e comportamenti più in linea”. 

Poi si passa a temi di campo. E a quanto successo nell’ultima finale di Roma tra Juventus e Atalanta: “Cosa ho pensato in Coppa Italia quando ho espulso Allegri? In quelle situazioni l’arbitro è molto concentrato sul terreno di gioco per cui quello che è successo è stato sanzionato da me con i cartellini ma condiviso con il quarto uomo Mariani – ha proseguito il fischietto della sezione di Napoli – Noi cerchiamo di capire tutto, non era più gestibile la situazione, abbiamo dovuto prendere un provvedimento che non ci fa piacere perché espellere un allenatore, pochi minuti prima della fine della partita e con la possibilità di poter alzare la coppa certamente è l’ultimo pensiero di un arbitro che dirige una finale di Coppa Italia. Tanto è vero che anche in quella circostanza pochi minuti dopo mister Allegri, prima che iniziasse la premiazione, venne a scusarsi con Mariani dicendo che in certi momenti l’importanza della posta in palio ti porta ad andare oltre”. Sulla sua annata: “Questa è stata una stagione in cui ho avuto l’opportunità di dirigere più partite fra Italia ed estero, e ne sono contento. Gli impegni sono tanti, al di là di quelli di arbitri centrali visto che svolgiamo anche la funzione di Var e Avar. Per un arbitro è molto importante avere la continuità per entrare nel ritmo partita come un calciatore”, ha concluso Maresca.

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