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Mike Maignan, Milan - Foto LiveMedia/Matthieu Mirville/DPPI
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Una pagina triste e vergognosa per il calcio italiano, per la società italiana. A scriverla ci pensano degli individui (impossibile chiamarli tifosi) che nel 2024 si permettono ancora di fare cori e ululati razzisti. Il destinatario è Mike Maignan, portiere rossonero, che già alla prima volta avvisa Maresca. Il direttore di gara, come da prassi, fa fare l’annuncio dallo speaker. Ma a poco serve: i cori e gli ululati continuano e stavolta Maignan decide di andare via. E allora il direttore di gara sospende la partita per cinque minuti. L’estremo difensore rossonero se ne va negli spogliatoi, seguito da tutta la squadra, che però lo convince a tornare in campo. La partita riprende.
Una sola parola per quanto è successo: vergogna. La Procura Federale è già al lavoro per individuare tutti quegli imbecilli che hanno urlato e detto cose vergognose a Maignan. E servono pene esemplari: perché non è possibile, ancora nel 2024, assistere a determinate scene. Udinese-Milan in campo potrà finire in qualsiasi modo, ma sugli spalti (precisamente nella Curva dell’Udinese), hanno perso. Hanno perso la faccia e la dignità. Vergogna.
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