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La testa va al Napoli, questo è inevitabile, ma prima c’è il super Bologna di Thiago Motta. E il Milan, a differenza degli azzurri, non può assolutamente permettersi distrazioni in campionato, dove l’obiettivo è tutto fuorché conquistato. La Lazio è fuggita, quindi il gruppone con Roma, Inter e Atalanta a fare compagnia ai rossoneri per gli ultimi due posti in zona Champions, e c’è pure la Juventus che attende la sentenza sul -15. Insomma, sembra un paradosso, ma per costruire un ciclo importante bisogna giocare la coppa più prestigiosa, per giocarla bisogna battere i felsinei in una trasferta complicatissima contro la squadra più in forma del campionato, perché, inutile nasconderlo, si è balbettato fin troppo in questo 2023, prima la lunga crisi, poi la ripresa, il roboante 0-4 al Maradona, dove si torna fra tre settimane, ma il nuovo scivolone con lo 0-0 con l’Empoli che ieri ha perso con la Cremonese.
Insomma, la squadra di Pioli si sta trascinando come può fino a fine stagione ed è in corsa per un grande sogno, quello di giocare – almeno – le semifinali di Champions. Bisognerà reggere l’urto rimonta della capolista, che avrà tre ore in meno di riposo, ma per rendere concrete le chance di compiere l’impresa bisognerà arrivarci nel migliore dei modi, cioè cioè con l’iniezione di fiducia di aver espugnato il Dall’Ara. E’ un imperativo categorico, occorre dare e darsi un segnale importante, o sarà l’ennesimo stop and go della stagione. E’ chiaro che dopo quella contro i rossoblu, eventualmente, ci saranno altre otto partite per sistemare le cose e raggiungere comunque l’obiettivo, mentre martedì si deciderà tutto in novanta, centoventi o chissà quanti minuti. Il destino del Milan col Bologna, però, è chiaro, ed è una proporzione perfetta: più la testa sarà al Napoli, meno chance si avranno di battere gli emiliani.
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