Serie A

La Russa: “Impegno per bonificare gli stadi. Dialoghi Inter-ultras? Non mi sembra ci sia sottomissione”

Ignazio La Russa, Foto Maurizio Lupi/Flickr CC BY 2.0 DEED
Ignazio La Russa, Foto Maurizio Lupi/Flickr CC BY 2.0 DEED

“Io faccio il tifoso. La politica del calcio l’ho sempre voluta seguire il meno possibile. Sto leggendo da spettatore quello che succede. Io credo che il 95% dei ragazzi che vanno in curva hanno una passione senza la quale sarebbe meno bello andare allo stadio. Chi invece va allo stadio per fare affari o compiere reati non solo deve essere punito, ma deve esser totale il nostro impegno per bonificare”. A margine della presentazione del libro “Inter seconda stella”, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, tifosissimo dell’Inter, ha parlato della vicenda degli ultras e dell’inchiesta sulle curve: “Hanno fatto bene quando hanno fatto togliere polizia e carabinieri dallo stadio e affidare il tutto agli stewart perché all’interno dello stadio è servito, c’è stata meno tensione, ma è stato anche un segnale sbagliato, è stato giusto dal punto di vista pratico. Ma sbagliato come segnale perché ha quasi indicato che lo stadio fosse una sorta di extraterritorialità. Che allo stadio non valesse la regola che se uno compie un reato ci sono la polizia e i carabinieri che lo impediscono. Non credo che ci sia bisogno di rimettere dentro polizia e carabinieri, ma c’è bisogno di far capire che lo stadio non è una zona extraterritoriale. C’è un 5% di tifosi che si è convinto che allo stadio si possa fare tutto. E invece no, lo stadio è parte dell’Italia. E di questo i primi ad avvantaggiarsene sono i giovani di quel 95% che vogliono andare allo stadio a festeggiare e a gioire insieme per la propria squadra”.

E sui dialoghi tra ultras e membri del club nerazzurro: “Non mi risulta dalle dichiarazioni di ieri che ci sia uno stato di sottomissione. Quindi parlare è bene ma se tu non hai timore. L’esito del parlare deve essere chiaro”. 

Poi, alcuni aneddoti, sempre dal Senato durante la presentazione del libro “Inter seconda stella” di Fabrizio Biasin: “L’interismo è uno strumento per superare le differenze sociali, di età e generazionali”. A questo proposito, ha raccontato di quando, con un’altra ‘ultras’ dell’Inter presente in Sala Nassiryia, la senatrice del Pd Simona Malpezzi, diede vita insieme a una dipendente del bar di Palazzo Madama al trio Caffeina, un terzetto canoro che si è esibito a ‘Un giorno da pecora’. La stessa Malpezzi, presente e vestita di nero e blu, ride e annuisce, riporta l’Ansa.

Infine, la stoccata sul derby: “Finalmente hanno vinto un derby. Ma sapete qual è la differenza tra il derby che abbiamo vinto noi e quello che hanno vinto loro quest’anno? Che dopo aver vinto il derby, loro non riescono più a vincere”. 

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