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La Roma resiste in 11 contro 9, col Bologna scontro Champions. La Fiorentina manca il sorpasso

Romelu Lukaku
Romelu Lukaku, Roma - Foto LiveMedia/Raffaele Conti

E’ un pareggio di difficile lettura quello che matura, corretto per quanto visto, all’Olimpico tra Roma e Fiorentina in quello che era lo scontro per un posto in zona Champions. Un pari interlocutorio che fa piacere soprattutto al Bologna, per una settimana al quarto posto in vista dello scontro diretto proprio contro i giallorossi, al Napoli che resta a -1 dall’obiettivo stagionale, a chi come Atalanta e Lazio spinge da dietro per rimontare. Un pari, soprattutto, frutto anche degli episodi: poteva sembrare una partita in discesa per la squadra di Mourinho, visto che prima arriva il gol immediato al 5′ di Romelu Lukaku su assist sublime di Paulo Dybala, ma nell’ordine i capitolini perdono proprio la Joya per infortunio al 24′, lo stesso Azmoun che lo aveva rimpiazzato sempre per un problema fisico, e soprattutto due uomini per i cartellini rossi. Nicola Zalewski commette un’ingenuità e attiva la fiscalità di Rapuano, che lo caccia per doppio giallo, sulla punizione che ne consegue ecco il pareggio dell’attaccante più in forma e decisivo dei toscani, ovviamente parliamo di Martinez Quarta. La partita gira e i giallorossi possono solo difendere a oltranza, cosa che probabilmente avrebbero fatto anche sull’1-0 e con undici uomini, ma un brutto intervento di Lukaku fa chiudere i suoi addirittura in nove, con la Fiorentina che va all’assalto, ma assai sterile, un po’ sulla falsariga della sfida con la Juventus. Imprecisione, cross da tutte le parti ma senza grandi occasioni, Italiano può tenersi stretto un pareggio che però dimostra come questa squadra non sia del tutto matura. E chissà che non abbia pesato anche la stanchezza di mercoledì in Coppa Italia.

25 punti per la Roma, quarto posto insieme al Bologna, prossima rivale per uno strano gioco del destino: sarà uno scontro diretto contro la formazione di Motta, anche se prima c’è da pensare alla partita di Europa League perché in ballo ci sono ancora flebili speranze di primo posto che farebbe evitare gli spareggi a febbraio. Poi, contro i felsinei bisognerà riorganizzare tutto l’attacco: Mourinho, che stasera decide di non parlare, si ritroverà senza Lukaku e probabilmente anche senza Dybala, proprio nella partita più importante. Per i toscani, invece, c’è ancora da fare il salto di qualità: c’è personalità, manca concretezza, e per puntare all’Europa che conta bisogna crescere.

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