Questa Roma è una polveriera. Il pareggio contro il Torino non è il modo peggiore per salutare il 2022 fatto di salite e di discese clamorose, ma di certo non il migliore. Di fatto, l’ultima vittoria è quella in Europa League col Ludogorets, poi il derby perso e i due pareggi tra Sassuolo e oggi che non possono certo lasciar soddisfatti l’ambiente. Tanto, troppo nervosismo per i giallorossi anche contro i ragazzi di Juric, beffati ancora una volta nel finale in questo campionato sfortunato, ancora un’espulsione per Mourinho che protesta in modo veemente con Rapuano, i fischi ad Abraham all’uscita dal campo, il boato di gioia per il ritorno di Dybala che in effetti riesce a cambiare in meglio gli ultimi venti minuti.
I granata vengono rinchiusi nell’area di rigore e il pareggio arriva nel recupero: poteva arrivare prima col rigore di Belotti, ma il grande ex prende il palo e si dispera. Questa squadra ci crede e non è la prima volta che rimonta nel finale, così ci pensa Matic a sbloccarsi con un gran gol. In novanta minuti è successo di tutto, e per una squadra che ambisce alla Champions il percorso deve essere molto più lineare. Invece, c’è un’altra frenata, l’ennesima.
Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Difficile dirlo: il pareggio la 94′ è meglio della sconfitta che si stava profilando, ma al contempo tutti si aspettavano una vittoria da questa partita, per reagire al momento no e risollevarsi a livello psicologico. Invece, il Toro gioca bene e poi si difende un po’ troppo, da premiare la reazione dei giallorossi ma non il risultato. Sono due punti persi, non uno guadagnato, e lo sa pure Mourinho che punta ancora il dito contro i giocatori: “Devono fare autocritica, la personalità la danno loro. C’è stata una Roma per 70 minuti e una negli ultimi 20”. Ma gli zero tiri in porta della “prima partita” devono essere attribuiti anche al tecnico, inutile nascondersi.
Insomma, la Roma pareggia ma sa quasi di sconfitta: l’ambiente è elettrico, i sold out all’Olimpico ora comportano anche il disappunto dei tifosi, i fischi ad alcuni giocatori, gli striscioni che condannano Karsdorp. Sul quale Pinto, che si spende anche in una filippica a favore di Abraham e contro il ct dell’Inghilterra, non si tira indietro: “Tutti voi avete visto quello che è successo. Noi, insieme al giocatore e all’allenatore, abbiamo deciso che sarebbe stato meglio per tutti, per lui e per la squadra, non esserci nella partita. Troverem una soluzione”. Arrivederci al 2022, una pausa che alla Roma serviva come il pane.